“Deus Vult” (tradotto, “Dio lo vuole”) è così che nel 1095, nel pieno del Medioevo, a Clermont il Pontefice Urbano II, prendendo le parole di Pietro l’Eremita, lancia l’idea della spedizione armata della Chiesa: la cosiddetta, Crociata.Lo scopo? La conquista della Terra Santa (sito del Santo Sepolcro), ovvero Gerusalemme. Una serie di spedizioni per conquistare i territori santi del Vicino Oriente caduti sotto il controllo della precedente espansione islamica. La cosiddetta “Prima Crociata” terminò con il successo del braccio armato della chiesa e con la conquista di Gerusalemme.
Durante questo periodo di lotte e scontri per la supremazia sulla città, anche meglio definita come la storia della cristianità medievale, nacquero numerosi ordini religiosi cavallereschi. Questi ultimi avevano il dovere di difesa del Regno simbolo della cristianità e degli altri stati crociati appena conquistati.
Tra questi ordini possiamo ricordare quello de “Milizia de Poveri Compagni d’Armi di Cristo e del Tempio di Salomone”, comunemente conosciuti come Cavalieri del Tempio o, meglio ancora, Cavalieri Templari. La data esatta della creazione non si sa di preciso, ma nelle cronache di Guglielmo di Tiro si potrebbe risalire alla data 1118 d.c.. In queste cronache possiamo trovare i primi anni di vita dell’ordine; come nobili timorosi di Dio, del rango di cavalieri e devoti al Signore, indicando i più illustri nelle figure di Hugo de Payns e Geoffroy. Con il dovuto dovere di difendere per quanto possibile i percorsi e le strade principali dalle imboscate di ladri e assalitori, con particolare riguardo alla sicurezza del pellegrino.
Con il concilio di Troyes del 1129, l’ordine dei Templari venne ufficializzato con l’appoggio di Bernardo di Chiaravalle, rispondendo alla regola monastica basata su quella Benedettina: quindi, da un’organizzazione di nove cavalieri divennero un esercito di migliaia di persone. Non solo guerrieri ma anche monaci, prendendo voti di assoluta povertà, di obbedienza e di celibato (in poche parole, pregano come monaci ma si addestrano come guerrieri). Nel medioevo, Un esempio di via di transito era Castignano. Esso era un punto commerciale ed era una delle più importanti strade di collegamento con Roma: è qui che i Templari vigilavano le vie di transito con il dovere di tenere sgombri i passaggi dei pellegrini che da Roma si dirigevano ai porti con prossima destinazione la Terra dove il Cristo venne sepolto.
Oltre ad essere monaci guerrieri, erano anche esperti nell’attività agricola, abili navigatori e, soprattutto, abili nella gestione delle finanze. Votati alla povertà personale ma come ordine più ricchi di un qualsiasi sovrano.
Presero parte alla seconda crociata annunciata da Papa Eugenio III a seguito della caduta della Contea di Edessa per mano turca; alla “Crociata dei Re” (la terza crociata) allo scopo di riconquistare Gerusalemme e i territori perduti a seguito dei successi di Saldino e, nel 1191, l’ordine del Templio si stabilì ad Acri. L’anno stesso sconfissero il mito dell’invincibilità di Saladino. Presero parte anche alle successive spedizioni armate della Chiesa.
Tutto ha un inizio, un corso, una crisi che può portare alla completa distruzione. L’inizio della crisi dei Templari si ebbe a partire dal 1291 a causa di un attacco cristiano ad una carovana islamica che provocò la morte di quest’ultimi. Il sultano reggente, Khalil, decise di porre sotto assedio e di conquistare l’ultimo avamposto della cristianità in Terra Santa: Acri.
A questo episodio segue la fine dei crociati nel Vicino Oriente. Il peggio per l’ordine deve ancora avvenire.
Riprendendo la parte “Votati alla povertà ma più ricchi di qualsiasi sovrano”, nel corso dei secoli avevano raggiunto posizioni di spicco. Dopo pochi anni, nel 1307 il periodo dell’era Templare giunse alla fine; con l’arresto di tutti i cavalieri templari sul suolo di dominio francese. Da recenti studi storici condotti, lo scioglimento dell’ordine non avvenne per mano della Chiesa ma per mano infame dello stesso re di Francia Filippo IV, a causa dei debiti con l’ordine stesso e con l’obbiettivo di impossessarsi del loro ingente patrimonio accumulato.
Tutti quanti i cavalieri subiranno la condanna come eretici e adoratori del diavolo, così nel 1314 il Gran Maestro dell’ordine, Jacques de Molay e altri fratelli dell’Ordine vennero arsi vivi