Nel maggio del 1875 si trasferisce a Parigi dove già risiedeva il fratello Theo.
È qui che l’artista scopre la pittura impressionista e approfondisce l’interesse per l’arte e le stampe giapponesi. Inizia a dedicarsi agli studi biblici e decide di recarsi a Ramsgate, in Inghilterra, dove viene assunto in un piccolo collegio. Vincent assume l’incarico di insegnante e coadiutore presso il Reverendo T. Slade Jones, un pastore Metodista. Il 29 ottobre Vincent Van Gogh pronuncia il suo primo sermone domenicale.
Incontra Clasina Maria Hoornik (detta “Sien”), una prostituta incinta e già madre di una bambina di cinque anni.
Viene ricoverato in ospedale per gonorrea. Una volta dimesso, inzia alcune sperimentazioni pittoriche e pone fine alla sua relazione con Sien. Vincent si trasferisce a Nuenen dai suoi genitori, e continua a lavorare facendo affidamento sul sostegno di Theo Van Gogh.
Inizia ad interessarsi alle incisioni su legno giapponesi e inizia ad utilizzare una maggiore varietà di colori.
Nel 1888, lascia Parigi e si trasferisce ad Arles, nel Sud. In primavera inizia a dipingere i paesaggi della Provenza. Si trasferisce infine nella “Casa Gialla”, una dimora che ha preso in affitto dove spera di stabilire una comunità di artisti. E’ il momento in cui riesce a dipingere alcune delle sue opere migliori.
Lo stato di salute mentale dell’artista peggiora e le allucinazioni sono sempre più frequenti. Insieme a queste anche gli attacchi e il fratello lo induce a farsi ricoverare presso l’ospedale psichiatrico di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence.
Le sue opere iniziano a ricevere riconoscimenti presso la comunità artistica.
Vincent Van Gogh, il 29 luglio 1890, con un colpo di pistola pone termine alla sua giovane e tormentata esistenza, in un campo nei pressi di Auverse.
La sua bara sarà ricoperta dai fiori che tanto amava, i girasoli