Presentazioni: “Piacere, Lobe”
Lobe è il nome d’arte di Lorenzo Bertasi. Trattasi di un giovane musicista che sta, lentamente ma con tenacia, battendo la strada musicale davanti a sé.
Nativo di Pescantina, un comune in provincia di Verona, Lobe ha vissuto, e vive, la musica appieno, abbracciando un ampio raggio d’interesse.
Diplomato in pianoforte al Conservatorio di Verona (dove attualmente è anche maestro collaboratore), è stato per vario tempo membro di una band hard rock, Seventh Veil, per poi dirigere i suoi passi musicali verso l’ItPop.
Tra Pop-Rap e Indie-Pop, nello scenario odierno
Ascoltando la sua musica, (che potete trovare su YouTube o su Spotify, in attesa dell’uscita del suo primo album) possiamo collocarlo nello scenario del Pop-Rap e, per qualche influsso, nell’Indie-Pop, con chiari segni di ItPop.
Parole che sembrano nascondere complicati significati, ma che identificano invece e “semplicemente”, diverse sfumature della musica pop italiana.
Ma cerchiamo di capire di cosa si parla.
Lobe: in generale
Il mondo musicale di Lobe, in generale, appare per molti versi vicino a quello di cantautori contemporanei quali Coez o Gazzelle, sia per la musica che per i temi affrontati nei testi. Il suo stesso nome “Lobe“, ha il medesimo sapore esotico e un significato enigmatico. Altro non è, in questo caso, che una fusione delle prime lettere di nome e cognome.
Un vento giovane, fatto di una formula pressoché standardizzata che, una volta trovata e testata, si fa fatica ad abbandonare, pervade la sua musica.
La “formula” di Lobe (e di altri): un’analisi di musica e testi
Linea semplice, una musica calda, non molto varia, con poche sterzate musicali e pochi azzardi, sono trai caratteri salienti di Lobe, per come si sta presentando a noi, di volta in volta. In una parola sola, semplicità.
Come di Lobe, così questi stessi sono tratti caratteristici di quel genere musicale, particolarmente intimista, che sta spopolando in questi tempi.
I suoi video musicali sono avvolti del sapore dei ricordi, quelli che ogni tanto riportiamo alla memoria, proiettando vecchi filmati, velati dalla polvere. Veri e propri “filmini di famiglia”.
Come i video, anche i testi hanno lo stesso sapore.
Il sapore della nostalgia, dei ricordi ammantati di lacrime e risate, del passato delicato, a volte lieto, a volte sofferente e molto spesso richiamato attraverso le immagini del mare o delle strade di una città familiare e altro ancora.
Un percorso “social”
La “strategia” di marketing di Lobe e del bassista e produttore che lo affianca, Cristian Postal, consiste nel fare uscire, centellinandoli, singoli che vengono messi di volta in volta in rete. Tutto questo mentre continua a lavorare all’uscita del suo primo album.
Per ora sono sei i singoli prodotti e di maggiore successo. Vediamoli.
I singoli del 2018
Stella (bi)polare è il suo primo pezzo, uscito nel 2018. E’ una storia d’amore. Lobe parla di amore e attraverso questo, di sé, come i suoi testi generalmente fanno. Il testo dà l’idea di un ragazzo sognatore, come lui stesso si definisce. Allo stesso tempo si dice poi, nella stessa canzone, un “realista convinto“. Due lati di una stessa medaglia?
Lividi, come Stella (bi)polare, è un singolo uscito nel 2018. Guarda indietro e guarda avanti. Richiama alla mente fugaci sensazioni di un amore andato, vissuto in brevi attimi, con una Luna che, con i suoi “lividi”, illuminava il volto dell’amata, ormai andata.
Centro Focale (feat. AA), è anch’essa del 2018. A mio parere uno dei pezzi più riusciti. Mentre Battiato cercava un centro di gravità permanente, Lobe parla del suo centro focale. In un “mondo impazzito” lo trova nell’amore e nel restare un po’ bambini.
I singoli del 2019
Ventenne è una canzone che ha il sapore nostalgico, per anni magici ormai andati. I vent’anni, visti da un trentenne. Richiama quindi alla memoria tutti quei momenti, spensierati o meno, passati in compagnia di amici e dell’amore e ora andati e resi dorati, nel rievocarli, dal tempo passato.
Fame Chimica (feat. AGO), altro singolo del 2019. Sono ricordi e richiami alla spensieratezza delle serate da ragazzi. Quelle in cui si va al mare, si vivono notti senza regole, si va a dormire e ci si sveglia poi con quella fame chimica che avvolge, ma che fa sentire vivi.
Novantatre
Novantatre è il sesto e ultimo singolo ad essere uscito, nel 2020.
Forse il più nostalgico e allo stesso tempo il più proiettato al futuro. Nella musica si sente un vago sapore di anni ’80. Ai ricordi d’infanzia si uniscono quelli insieme al suo amore e le speranze associate a un futuro insieme, fatto di mare e vita vissuta nel calore di una casa con la donna amata.
Tanti pezzi di vita passati, presenti e futuri sono momenti che creano questo mosaico che è la vita. La vita di un giovane ragazzo, che vuole festeggiare la sua vita e il suo amore, “come fosse un rigore al 93”.
Schema
Lo schema musicale, riproposto con una certa costanza, fa da base quindi alla narrazione di vicende personali che, come detto, ruotano attorno a momenti passati, velati di nostalgia, amori vissuti e ormai andati e tiepide speranze per il futuro.
Certo, protagoniste non saranno le gesta eroiche di uomini, Dei o semidei, ma la vita normale di un semplice ragazzo che, tuttavia, attraverso la musica, si innalza rendendo eterni i suoi momenti.
Lobe ha sentito il bisogno di farci entrare nella sua dimensione intima, aprendoci una finestra sul suo cuore e sui suoi ricordi.
Conclusioni
Lobe, in buona sostanza, non si discosta molto dal genere di musica portata avanti da altri suoi colleghi, come i succitati Coez e Gazzelle. Colleghi simili, ma diversi.
Sta ritagliandosi il suo spazio e raccontandosi di volta in volta. La sua musica non offrirà grande varietà di armonie, ma è una musica esperta, definita e accompagna dei testi sinceri e genuini.
Allego il link della sua canzone: Novantatre: https://www.youtube.com/watch?v=cpwsOPJ7qiQ
Un piacevole ascolto.