Sistemi elettorali: il maggioritario

Cari lettori, eccoci al secondo appuntamento della rubrica politica sui sistemi elettorali. Nel primo articolo abbiamo parlato del sistema proporzionale, oggi invece tratteremo il sistema ad esso opposto: il maggioritario.

Che cos’è il maggioritario?

Il sistema maggioritario è un sistema tipico dei collegi uninominali, che limita la rappresentanza parlamentare. Se il sistema proporzionale garantisce un’equa rappresentanza a tutti i partiti, in base al loro numero di voti, il sistema maggioritario garantisce una solida maggioranza al partito che vince le elezioni.

Esistono diversi ambiti nei quali questo sistema elettorale opera, anche a seconda delle leggi elettorali dei vari stati.

First-pass-the-post (uninominale secco)

Questo sistema è diffuso principalmente nel Regno Unito e in buona parte nei paesi anglo-sassoni. Nel caso una nazione adotti questo tipo di legge elettorale, deve provvedere alla suddivisione del territorio in diversi collegi uninominali, dove si presenteranno i candidati per il Parlamento. Le elezioni si svolgono in questo modo: se in un collegio si presentano 4 candidati, chi dei 4 riceve il maggior numero dei voti risulterà eletto e andrà a rappresentare quel territorio presso il proprio parlamento nazionale. Non è pertanto necessario ricevere il 50%+1 dei voti (maggioranza assoluta) ma basta avere anche 1 solo voto in più del proprio avversario.

Simulazione del funzionamento di questo sistema elettorale in un ipotetico collegio “Torino Sud”: il candidato 1 avendo raggiunto la maggioranza relativa dei voti risulta eletto.

Questo sistema è molto diffuso, come detto, nei paesi anglo-sassoni per via dell’influenza che il Regno Unito ha avuto in questi paesi. Negli Stati Uniti questo sistema viene utilizzato per l’elezione dei membri componenti della Camera dei Rappresentanti. I senatori invece vengono eletti su base statale, ogni stato ha diritto ad eleggere 2 senatori eletti con la maggioranza relativa. In Canada invece il parlamento è completamente eletto utilizzando il first-pass-the-post, così come la camera dei comuni inglese.

Australia e Nuova Zelanda hanno adottato questo sistema in passato, per poi abrogarlo.

Maggioritario “alla francese”

Per eleggere la propria assemblea, anche la Francia utilizza il sistema maggioritario-uninominale. Nel paese transalpino però viene impiegato diversamente rispetto a UK & USA.

Infatti in Francia il candidato di un collegio, per essere eletto, deve raggiungere obbligatoriamente la maggioranza assoluta. (50%+1)

Visto che le probabilità di essere eletti a maggioranza assoluta al primo turno sono basse, in Francia si ricorre al ballottaggio tra i 2 candidati più votati.

Simulazione con sistema “alla francese” in un ipotetico collegio “Pescara 2”: il candidato 1 e 4 al primo turno risultano aver preso più voti pertanto costoro sono ammessi al secondo turno, vinto poi dal candidato 4

Sistema uninominale a ballottaggio istantaneo

Esiste una variante rispetto al sistema alla francese: una variante che implica l’uso del ballottaggio ma istantaneamente, senza bisogno del secondo turno. Come?

E’ anche definito “sistema delle preferenze” in quanto non si traccia la tradizionale “x” per indicare il proprio voto, ma una serie di numeri per indicare la propria preferenza. In una lista di 4 candidati, per esprimere correttamente il mio voto, dovrò classificare 3 candidati in base al mio gradimento.

Simulazione del voto (in un ipotetico collegio di “Matera Centro”) con questo sistema elettorale: l’elettore stila la sua classifica di gradimento per i candidati

In questo modo è possibile scartare istantaneamente chi ha preso meno voti (preferenze) ed è possibile determinare chi è il vincitore del collegio elettorale in base al numero di preferenze “1” ricevute.

Il Gerrymandering

Abbiamo quindi capito che il sistema maggioritario, applicato nella maggior parte dei casi ai collegi uninominali, è un sistema di rappresentazione territoriale. Ovvero piuttosto che assegnare i seggi in base ai voti nazionali (come nel proporzionale) i seggi sono collegati ai collegi, che rappresentano una porzione di territorio nazionale.

Vi è un fenomeno, diffuso principalmente negli States, detto “Gerrymandering”. Cosa significa? Un modo ingannevole per ridisegnare i confini dei vari collegi uninominali in modo che una determinata fazione politica se ne avvantaggi. In politica si sa che in certi territori vi sono dei gruppi sociali tendenti al voto per un determinato partito e quindi si ridisegnano i confini dei collegi in modo che: mettendo un gruppo di elettori tendente ai democratici in una area fortemente repubblicana il voto dei democratici si disperda e non porti all’elezione di un deputato democratico. Per approfondire clicca qui.

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