Simon Wiesenthal. Cacciatore di Nazisti

Con lo sbarco Alleato in Normandia e la consapevolezza della probabile disfatta del Reich Tedesco, uomini rappresentanti il potere assoluto della Germania nazista si riunirono per iniziare a discutere su come salvare il proprio patrimonio. Molti gerarchi, componenti delle spietate SS e responsabili di genocidi di massa percorrevano la famosa Ratline (la via dei topi) per approdare in una nuova terra, rinnegare ciò che hanno commesso e farsi una nuova vita; criminali come Klaus Barbie (il macellaio di Lione), Adolf Eichmann artefice della soluzione finale della questione ebraica, Josef Mengele (l’angelo della morte o il dottor morte di Auschwitz) utilizzarono questa rete di fuga, come citato sopra, per “rinnegare ciò che avevano commesso”.
Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, Simon Wiesenthal volle investigare sui percorsi utilizzati dai nazisti per fuggire dall’Europa. Dalle ricerche iniziali di Simon Wiesenthal era emerso che i gerarchi nazisti si erano procurati facilmente documenti falsi e una volta arrivati nelle località predefinite non avrebbero avuto problemi nel rifarsi una vita passando del tutto inosservati.
Detenuto nel campo di concentramento di Mauthausen e liberato nel 1945, si dedicò per tutta la sua vita a scovare ed a consegnare alla giustizia, ed a guadagnarsi il soprannome di “Cacciatore di Nazisti“, membri delle SS fuggiti in Sud America e contribuendo alla cattura di Adolf Eichmann. Wiesenthal volle investigare sui percorsi utilizzati dai nazisti per fuggire dall’Europa. Simon Wiesenthal riuscì a consegnare alla giustizia i membri delle SS fuggiti in Sud America, contribuendo alla cattura del l’artefice della Soluzione Finale, Adolf Eichmann. Wiesenthal, sopravvissuto all’Olocausto, con il suo lavoro decise di far conoscere a tutto il mondo le verità più nascoste e infangate che moltissime persone volevano lasciarsi alle spalle.
Alla liberazione iniziò a collaborare con l’esercito statunitense, raccogliendo informazioni per i processi contro i crimini di guerra. Successivamente, lui ed altri volontari fondarono il Centro di Documentazione Ebraica per raccogliere informazioni per i futuri processi. Con l’avvento della Guerra Fredda, il Centro venne chiuso. Anche con la chiusura del centro, si dedicò alla caccia dello sfuggente Adolf Eichmann. Negli anni ’50 venne informato che l’ufficiale delle SS si nascondeva e viveva in latitanza in Argentina sotto il falso nome di Ricardo Klement. Fu catturato da agenti del Mossad e portato in Israele per essere processato e di rispondere dei propri crimini contro l’umanità; fu dichiarato colpevole e venne giustiziato nel Maggio del 1961. Dopo la cattura e l’esecuzione Wiesenthal riaprì il centro e si concentrò esclusivamente nella caccia dei criminali di guerra. A lui si deve la cattura di Karl Silberbauer (ufficiale della Gestapo), di Franz Stangl comandante dei campi di concentramento di Treblinka e Sobibor, e di altri nove ufficiali delle SS trovati dallo stesso Wiesenthal

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