Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, Simon Wiesenthal volle investigare sui percorsi utilizzati dai nazisti per fuggire dall’Europa. Dalle ricerche iniziali di Simon Wiesenthal era emerso che i gerarchi nazisti si erano procurati facilmente documenti falsi e una volta arrivati nelle località predefinite non avrebbero avuto problemi nel rifarsi una vita passando del tutto inosservati.
Alla liberazione iniziò a collaborare con l’esercito statunitense, raccogliendo informazioni per i processi contro i crimini di guerra. Successivamente, lui ed altri volontari fondarono il Centro di Documentazione Ebraica per raccogliere informazioni per i futuri processi. Con l’avvento della Guerra Fredda, il Centro venne chiuso. Anche con la chiusura del centro, si dedicò alla caccia dello sfuggente Adolf Eichmann. Negli anni ’50 venne informato che l’ufficiale delle SS si nascondeva e viveva in latitanza in Argentina sotto il falso nome di Ricardo Klement. Fu catturato da agenti del Mossad e portato in Israele per essere processato e di rispondere dei propri crimini contro l’umanità; fu dichiarato colpevole e venne giustiziato nel Maggio del 1961. Dopo la cattura e l’esecuzione Wiesenthal riaprì il centro e si concentrò esclusivamente nella caccia dei criminali di guerra. A lui si deve la cattura di Karl Silberbauer (ufficiale della Gestapo), di Franz Stangl comandante dei campi di concentramento di Treblinka e Sobibor, e di altri nove ufficiali delle SS trovati dallo stesso Wiesenthal