Un tema caldo nel mondo della politica di questi giorni è sicuramente quello della prescrizione e del “sistema giustizia” in generale. Un tema che contrappone i garantisti e giustizialisti, e che contrappone anche Italia Viva verso il resto della maggioranza di Governo.
Che cos’è la prescrizione?
L’istituto giuridico della prescrizione è una causa di estinzione del reato che si applica dopo che è trascorso un certo periodo di tempo, in poche parole quando un reato “cade” in prescrizione si annulla il processo e l’indagato viene automaticamente prosciolto dalle accuse imputategli. La prescrizione ha, come tutti i temi politici, i suoi estimatori e detrattori. I suoi estimatori difendono questa norma perchè si tratta di una garanzia per l’imputato, e anche del diritto di essere giudicato in tempi celeri. Sicuramente un processo che dura anni, tenendo l’imputato “appeso” al filo del giudizio per molto tempo, non è specchio di un paese che si vuol dire civile. Di tutt’altro avviso sono invece gli oppositori di questa norma: essi ritengono che sia fondamentale per lo Stato avviare e concludere tutti i processi per arrivare a un compimento di giustizia.
In Italia la normativa sulla prescrizione è molto complessa, anche frutto di anni di legiferazioni, pertanto consiglio la lettura di questo articolo Wikipedia – che riassume efficacemente lo status della prescrizione nel nostro paese.
La riforma Bonafede
Dal 1°gennaio di quest’anno è in vigore la Riforma Bonafede, approvata durante lo scorso Governo. Questa riforma prevede l’abolizione di questa norma se il processo è arrivato almeno a una sentenza di primo grado. Questa riforma doveva essere accompagnata anche da una riforma del processo civile, ma essendo caduto il Governo precedente, non si è potuti procedere in tal senso. Ecco perchè si è tornati a parlare di questo tema così scottante per la politica.
Tutte le proposte in campo
Una delle prime proposte arrivate è quella di Enrico Costa, senatore di Forza Italia. La sua legge, che consta di un solo articolo, prevede la cancellazione totale della Riforma Bonafede. Di fatto, se questa proposta venisse approvata, porterebbe alla reintroduzione della norma precedente al 1°gennaio 2020. A favore di questa proposta si è schierato l’intero centrodestra e più Italia Viva (componente centrista del Governo), posizione che ha causato strappi a più riprese all’interno della maggioranza.
La stessa Italia Viva ha portato una propria idea in Parlamento, il partito di Renzi ha infatti proposto 2 emendamenti al Decreto Milleprororghe che prevedono il rinvio di un anno dell’entrata in vigore della riforma targata M5S. La firma di questi emendamenti è di Lucia Annibali, deputata di IV, che però non hanno incontrato il favore degli alleati di Governo.
Leu, con Federico Conte, ha presentato il Lodo Conte Bis. Questa proposta prevede la distinzione fra la sentenza di condanna e quella di condanna. E aggiunge un limite affinchè la prescrizione non operi: infatti gli assolti in primo grado potranno tornare ad usufruire di questa garanzia. Questa è la proposta che ha raggiunto un verosimile accordo nel Governo, infatti tutte le forze voteranno a favore, anche se IV ha già annunciato che presenterà una vera e propria proposta di legge sulla prescrizione in Parlamento nei prossimi tempi.
Il PD, infine, ha sempre avuto un ruolo da mediatore in questa vicenda, cercando di fare da “tramite” tra le esigenze grilline e quelle renziane.