Positivismo, il suo influsso nella letteratura italiana

Per positivismo si intende la corrente filosofica sviluppatasi nel XIX secolo grazie al filosofo francese Auguste Comte (1798-1857) che si inserì prepotentemente nei processi di sviluppo dell’industria, scienza e tecnica e segnò le menti dei pensatori nei decenni successivi.

I concetti della corrente

Il termine positivismo indica, come dice l’enciclopedia Treccani, “una cultura il cui atteggiamento fondamentale è riconducibile ai principi elaborati da tale indirizzo filosofico”. Per capire meglio l’indirizzo bisogna partire dagli “antagonisti” del Positivismo. La corrente si contrappose al secondo romanticismo e al primo simbolismo, sviluppati tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, e ai loro valori idealistici e religiosi in favore di una visione più aderente alla scienza e alla tecnica. Per gli esponenti del nuovo movimento, di fatti, soltanto la scienza poteva essere in grado di spiegare la realtà e di conoscerla, consentendo all’uomo tecnologico di dominarla. Veniva perciò confinata ogni sorta di speculazione di tipo metafisico e teologico.

I suoi principali rappresentanti sono stati in Inghilterra C. Darwin, J. S. Mill e H. Spencer e in Italia lo psicologo Roberto Ardigò che riteneva che l’inconoscibile è in realtà ignoto, vale a dire ciò che ora è ignoto ma che potrà diventare noto.

Le influenze nelle arti

La corrente vide interessati filosofi, scienziati, storici e letterati ed è proprio la branca letteraria quella che ha reso il movimento tra i più importanti dell’Ottocento.

Come per il principio generale, il Positivismo letterario contrastò i pensieri antecedenti e si schierò contro il romanticismo e la scapigliatura.

I positivisti della letteratura italiana
Positivismo
Giosuè Carducci

Tra i nomi più illustri del Positivismo in letteratura: Gustave Flaubert (celeberrime le sue opere Madame Bovary e L’educazione sentimentale) e Guy de Maupassant (Bel Ami l’opera più conosciuta).

In Italia, dove la corrente prese piede soltanto nella seconda metà dell’Ottocento, i poeti e scrittori positivisti sono stati Giosuè Carducci, primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1906, Edmondo De Amicis, autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura mondiale per ragazzi, Federico De Roberto, autore de I Viceré, e Matilde Serao, tra le letterate più importanti d’Italia e prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, “Il Corriere di Roma”.

Come ogni corrente di ogni secolo, anche il Positivismo fu superato da altri, ma riuscì a influenzare il pensiero dell’uomo che si affacciava al XX secolo in special modo nell’ambito pedagogico e criminologico con – per fare un esempio su tutti – le tesi del noto medico e antropologo Cesare Lombroso.

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