Operazione “Valchiria”

Ogni ufficiale, sottufficiale, graduato o soldato semplice, all’epoca del regime nazista, dovette pronunciare un giuramento di fedeltà. Questo giuramento, definito “Fuhrereid” (giuramento al Fuhrer), non era rivolto verso la Nazione ma nella figura personale di Adolf Hitler: il giuramento prometteva fedeltà nel dittatore al posto della fedeltà alla costituzione, gli ufficiali e gli uomini delle forze armate si trovarono impegnati sul loro onore ad obbedirgli, anche dopo che Hitler indirizzò la Germania verso la guerra ed ordinò alla Wehrmacht (l’esercito tedesco) di commettere crimini che saranno portati alla luce durante il Processo di Norimberga.
Fin dal 1938, il dittatore tedesco cercava la guerra: è così che una cerchia di ufficiali della stessa Wehrmacht complottavano contro il Fuhrer. La loro riluttanza di violare il giuramento fu visto come un fattore decisivo. Le promesse di Hitler hanno lasciato solo distruzione, ed è qui che “il mio dovere come ufficiale non è più salvare il mio paese, ma salvare vite umane […]. Hilter non è solo il peggior nemico del mondo intero, ma il peggior nemico della Germania. È necessario un cambiamento …” ( Tratto dal film “Operazione Valchiria”).
Il 1944 era diventato un punto di svolta del secondo conflitto: gli Alleati sbarcarono in Normandia, l’Armata Rossa avanzava senza sosta. Con questa svolta l’opposizione militare aumentò a causa delle sorti a sfavore della Germania. L’idea di un attentato contro il Fuhrer nacque dopo un incontro tra il Feldmaresciallo Von Kluge, il generale Beck, Goerdeler ed il generale Olbricht. Il motivo della riunione “segreta” fu la necessità di prendere una decisione per eliminare definitivamente Hitler dal palcoscenico sia politico che militare, ritenendo che con questo evento si sarebbe impedita la distruzione del Paese ed l’invasione sovietica del Terzo Reich. In questo contesto, con una specie di ricerca effettuata dal generale Tresckow, entrò in scena un colonnello: Klaus Von Stauffenberg. Con le sue idee di politica conservatrice e nazionalista condivise innumerevoli ufficiali che il proseguimento della guerra avrebbe solo causato la completa distruzione della Germania. Ripreso dalla convalescenza, a causa della campagna d’Africa che li causò la perdita della mano destra, due dita della mano sinistra e l’occhio sinistro, venne contattato dai cospiratori e accettò di unirsi all’ “opposizione”. Una volta ricevuta la nomina di capo di stato maggiore del generale Fromm presso la sede dell’esercito nel centro di Berlino, insieme alla collaborazione dell’ufficiale maggiore Tresckow del maggiore Oertzen, rielaborò la concezione di mobilitazione in caso della morte di Hilter, in modo tale da agire contro le SS e le alte sfere di personalità del Reich tedesco. Con l’incarico ricevuto, Stauffenberg, poteva partecipare alle riunioni di Hilter nei vari siti, come ad esempio al Berchtesgaden.
Si scelse di agire! Nella sala conferenze della “Tana del Lupo” erano presenti alte sfere del sistema militare tedesco, tra cui Adolf Hitler: nel piano iniziale, erano previsto l’innesto di due bombe; rischiando di essere scoperto, Staunffenberg riuscì ad innescare una sola bomba che sistemò dentro ad una valigetta sotto il tavolo di quercia, accanto a dove sedeva Hilter. Sono circa le 12:40 del 20 Luglio del 1944, l’ordigno esplode uccidendo quattro persone e ferendole altrettante.
Senza sapere e senza la verifica se il Fuhrer fosse sopravvissuto a quella esplosione, si diede inizio all’Operazione valchiria! Se l’attentato fosse fallito, le probabilità di iniziare l’operazione erano inesistenti dato che i comandanti dei distretti non avrebbero obbedito a nessun tipo d’ordine proveniente dalla bocca del cospiratore.
Però… Le comunicazioni con il generale Olbricht erano confuse e la riserva non fu messa in azione fino all’arrivo del Colonnello a Berlino. Quest’ultimo diede inizio al piano Valchiria, comunicando la morte del Fuhrer a tutti i distretti e nonostante il rifiuto del comandante della riserva, il generale Fromm.
“Colui che oserà agire deve rendersi conto che entrerà probabilmente nella storia tedesca con il marchio del traditore. se tuttavia rinuncerà ad agire, si ritroverà ad essere traditore davanti alla propria coscienza”, erano cospiratori, erano tedeschi pronti a sacrificare la propria vita per il bene della Nazione.
Nel tardo pomeriggio, la radio tedesca diffonderà un comunicato che spiegava che il Fuhrer era stato vittima di un attentato che la “Divina Provvidenza” lo aveva lasciato illeso e che era in corso un colpo di stato.
Tutti i cospiratori vennero arrestati, processati ed infine giustiziati.

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