All’inizio di questa settimana il Governo sembra aver trovato un accordo per quanto riguarda le nomine delle grandi partecipate. Questo accordo prevede la nomina dei vertici di grandi aziende partecipate quali:
- Enel
- Eni
- Leonardo
- Poste Italiane
- Mps
Le partecipate sono società di cui una buona parte delle azioni sono possedute da un’altra società, tali da poter garantire una grande influenza sull’amministrazione della società. In questo caso, questa parte di azioni sono possedute direttamente dallo Stato italiano che ha quindi diritto di poter nominare i vertici di queste società.
Le nomine 2020
Secondo quanto riferisce il quotidiano Repubblica, il Governo avrebbe trovato la quadra su queste nomine dopo quasi 3 mesi di negoziato tra le forze politiche. (allungatosi anche causa emergenza Covid-19)
Il quadro delle nomine esce con molte conferme e qualche novità:
- Eni: Claudio Descalzi dovrebbe essere confermato alla guida dell’Ente Nazionale Idrocarburi. Se confermato, questo sarebbe il suo terzo mandato da AD della società, egli infatti è in carica dal 2014 e fu nominato dal Governo Renzi e successivamente confermato dal Governo Gentiloni. Alla Presidenza, invece, dovrebbe arrivare Lucia Calvosa, attuale membro del CDA del Fatto Quotidiano.
- Enel: Francesco Starace, AD di Enel, dovrebbe essere confermato. Anch’egli è stato originariamente nominato nel 2014 dal Governo Renzi. Alla Presidenza di questa società, invece, dovrebbe approdare Michele Crisostomo, avvocato milanese vicino al M5s.
- Monte dei Paschi (Mps): In questa società, ora nazionalizzata, arriverà Guido Bastianini, ex banchiere di Carige, voluto fortemente dai pentastellati. La nuova Presidente che affiancherà Bastianini sarà Patrizia Grieco, attualmente Presidente dell’Eni.
- Leonardo: Nell’azienda-colosso del mercato della difesa, confermato l’attuale AD Alessandro Profumo, già nominato dal Governo Gentiloni. Alla Presidenza invece dovrebbe arrivare l’attuale capo dei servizi segreti, Luciano Carta (di area M5s).
- Poste Italiane: Per le Poste si prospetta una continuità a 360 gradi: confermati la Presidente Maria B. Farina e l’AD Matteo Del Fante. Entrambi furono già stati nominati nel 2017.
- Enav: Non si può dire lo stesso dell’azienda controllore dei voli civili: tutto nuovo. Nominati come AD Paolo Simioni (voluto da M5s) e come Presidente Francesca Isgrò (voluta dal Pd).
Sono stati nominati anche i vertici di Terna, che prima di entrare effetivamente in carica dovranno essere approvati anche da Cassa Depositi e Prestiti. Stefano Donnarumma dovrebbe divenire AD e Valentina Bosetti nuova Presidente.
La polemica di Di Battista (M5s)
Alessandro Di Battista ha sempre molte critiche nei confronti degli alleati del suo partito e, certe volte, anche nei confronti dello stesso M5s. Anche per quanto riguarda le nomine, ha qualche polemica da fare:
“Ci hanno chiamato giustizialisti e manettari – scrive – ci hanno accusato di essere eccessivamente rigorosi. Ma in un Paese come il nostro era necessario che una forza politica mettesse nero su bianco che solo chi ha la fedina penale pulita può rappresentare i cittadini nelle istituzioni”
Questo testo è tratto da un post su Facebook dello stesso Di Battista, che insieme ad altri rilevanti esponenti grillini, critica fortemente la riconferma di Descalzi alla guida dell’ENI. Questa la sua accusa:
“La più grande presunta tangente della storia italiana (1,1 mld) vede protagonista come imputato per corruzione internazionale l’AD di ENI Claudio Descalzi. Tutto da chiarire, certo. Ma crediamo che quanto fin qui esposto sia più che sufficiente per rendere totalmente irricevibile la riconferma di Descalzi da parte del M5S come AD di ENI.”
Questo è un vero e proprio appello che Di Battista rivolge “a chiunque lo voglia condividere” per bloccare la nomina di Descalzi all’Eni.