Soppresse il Tribunato e distribuì 11 milioni ai capi militari, ristabilì il maggiorascato e nel 1808 istituì in tutti i suoi ordini la nobiltà imperiale. Nel novembre del 1807 partì per l’Italia, per sistemare le questioni del paese.
Occupò le Marche e le unì al Regno, la federazione continentale sembrava vicina al compiersi. Il blocco continentale ai danni dell’Inghilterra si estese, tuttavia esso era debole.
Le navi sequestrate venivano rilasciate dietro un riscatto, il blocco si riduceva ad un espediente fiscale. Napoleone decise di rafforzarlo ed il decreto di Fontainebleau ed il primo di Milano dichiararono inglesi una quantità di merci e fu stabilito che qualsiasi nave che avesse fatto scalo in Inghilterra doveva essere confiscata con tutto il suo carico.
Il blocco diventava bellico ed il continente si univa alla Francia. Le esportazioni inglesi diminuirono seriamente e questo successo agì potentemente sull’animo di Napoleone.
Fu da questo momento che la volontà di perfezionare il blocco cominciò a spingerlo alle annessioni. Pensava ad una nuova guerra navale ed ordinó l’attacco contro la Sicilia.
Dappertutto si mandavano avanti le costruzioni navali ed il 28 maggio 1808 disponeva di 77 navi francesi, 54 straniere e 300.000 uomini ammassati lungo le coste. Tuttavia, non ebbe il tempo di minacciare l’Inghilterra perchè la federazione continentale cominciò a dissolversi.
A scioglierla fu l’idea di Bonaparte di avere il controllo della penisola iberica , la cui resistenza rovinò l’opera di Tilsit. Dai tempi del Consolato , Napoleone Bonaparte mirava al Portogallo.
Quasi tutto il commercio di questo paese si svolgeva con gli inglesi: esso costituiva una delle basi del contrabbando e non poteva rompere, senza perire, con Londra. Era una vera e propria colonia inglese.
Già a Tilsit, il corso ne aveva deciso la conquista e rientrato a Parigi ordinò di costituire a Bordeaux un corpo di spedizione. Per raggiungere il Portogallo bisognava attraversare la Spagna e giudicando quest’ultima mal governata, voleva rigenerarla ed instaurare come monarca una sua persona di fiducia.
Intanto, il generale francese Junot avanzava verso il Portogallo che non oppose alcuna resistenza. Il 30 novembre 1808, Junot entrò a Lisbona. La situazione del suo generale , aveva permesso a Napoleone di giustificare l’invasione della Spagna.
Le sue truppe avanzarono in tutta la Spagna e Murat entrò a Madrid il 23 febbraio 1809. Il ministro Godoy fu gettato in prigione ed il 19 marzo il re abdicò. Napoleone mise sul trono Giuseppe ed a Murat affidò il Regno di Napoli.
La Spagna ebbe una costituzione analoga a quella dei regni vassalli ma la religione cattolica rimase quello dello Stato. Il 20 luglio Giuseppe entrò a Madrid ma iniziarono a scoppiare subito le prime rivolte!
Esse iniziarono in Galizia, Asturie e Andalusia. Gli stati di queste regioni dichiararono guerra alla Francia , l’aiuto popolare e l’esercito spagnolo che si aggregò ai ribelli resero queste rivolte temibili .
Inoltre, gli inglesi promisero aiuti. La rivolta assunse un carattere di atrocità : gli spagnoli torturavano i prigionieri , i francesi incendiavano i villaggi e massacravano le popolazioni. Napoleone inviò in Spagna il generale Dupont che il 7 giugno prese Cordova e la saccheggiò.
Subito seppe, però, che un esercito spagnolo guidato dal generale Castanos allineava contro di lui 30.000 uomini . Dupont si ritirò e sottovalutando l’avversario voleva riprendere l’offensiva . Castanos manovrò con abilità e quando Dupont tentò di attaccarlo a Bailen fallì clamorosamente e fu egli stesso ferito .
Il 22 sottoscrisse una convenzione che non fu riconosciuta dalla giunta di Siviglia. I soldati francesi furono internati nell’isola di Cabrera e lasciati morire di fame. Bonaparte trattò duramente Dupont e lo tenne in prigione fino al 1814.
Il Portogallo, incoraggiato dall’esempio spagnolo insorse anche lui. Arrivarono in sostegno delle truppe inglesi che sconfissero il generale Junot a Vimeiro . Il francese firmó la convenzione di Cintra , in virtù della quale l’armata francese fu ricondotta in Francia.
Il disastro di Dupont e le sconfitte successive mostrarono all’Europa la prova che i francesi non erano invincibili. Napoleone accusò il colpo e stabilì di trasportare la Grande Armata in Spagna.
A questo punto per badare la Prussia e l’Austria aveva bisogno dell’aiuto della Russia, come stabilito a Tilsit. Lo zar Alessandro stava per essere messo alla prova!
Napoleone giunse in Spagna il 5 novembre 1808 e trovó i spagnoli divisi in due armate : quella di Galizia (comandata da Blake) e quella dell’Ebro (comandata da Castanos) .
Bonaparte disponeva di 120.000 uomini e pensava di gettarsi sulle due ali dell’esercito nemico. Questa manovra fu impossibile da effettuare e l’imperatore pensò di attaccare Castanos.
Il generale spagnolo fu sconfitto a Tudela ma riuscì a scappare con la sua armata. Napoleone marciò su Madrid che fu liberata dagli insorti e promulgò una serie di decreti per riorganizzare la Spagna.
Abolì l’inquisizione e confiscó i beni dei conventi. Intanto, il generale inglese Moore marciava allo scopo d tagliare le comunicazioni ai francesi. Il corso inviò contro di lui il corpo di Ney.
Il 24 dicembre, Moore riuscì a sfuggire ed il 3 gennaio 1809 Napoleone lasciò il comando. I suoi generali continuarono l’offensiva ma non ottennero grandi vittorie per segnare la fine dell’insurrezione. I francesi non riuscirono , nonostante i successi, ad annientare del tutto i loro nemici.
Per farlo era necessario distruggere almeno l’armata di Moore, ciò non fu mai fatto. Se Napoleone avesse prolungato il suo soggiorno spagnolo , la Spagna era destinata alla resa ma fu costretto a tornare a Parigi. Era ormai certo che l’Austria avrebbe attaccato in primavera!