Il colpo fu inferto dagli Stati Uniti al Giappone verso la fine della seconda guerra mondiale, il 9 agosto 1945.
Innanzitutto, per capire ciò che successe a Nagasaki dobbiamo dire quali furono le cause scatenanti che portarono a radere al suolo la città. Il Giappone entrò in guerra perché voleva dominare fin dove sarebbe arrivata.
Sul finire della guerra, verso il 1945, gli Stati Uniti fecero esperimenti, mettendo una bomba talmente potente e radioattiva capace di annientare tutto. Essi verificarono la pericolosità della potenza giapponese, decidendo di usare la bomba solo se il Giappone non avesse firmato la resa., E così accadde. Nel 1945, non avendo firmato la resa, gli Stati Uniti sganciarono la bomba su Nagasaki, dopo averla sganciata a Hiroshima.
Nagasaki fu scelta come bersaglio essendo una città ricca di fabbriche di armi, e per le acciaierie della Mitsubishi.
Tuttavia, Nagasaki fu scelta all’ultimo secondo a causa delle cattive condizioni del tempo, prendendo il posto di Kitakyushu-Kokura.
Dopo che la potenza statunitense sganciò la bomba, gli Stati Uniti si allontanarono. Dopo che l’ordigno esplose, i giapponesi andarono a controllare la situazione e videro tutta la città rasa al suolo. L’unica cosa che restava da fare, era controllare chi ancora poteva essere salvato e chi, invece, era morto.
Nagasaki era posizionata 4 km a ovest dal centro urbano, per questo motivo i morti furono di meno rispetto a Hiroshima. Solo l’uomo avrebbe potuto inventare un’arma talmente devastante da poter annientare sè stesso.
Non dico che fecero bene o male, ma dico che nessuno può decidere chi deve vivere o morire, tutti hanno il diritto di vivere.
La bomba fu chiamata Fat Man.
Dal 1949, la città di Nagasaki poteva essere ricostruita. La ricostruzione fu basata maggiormente sul commercio portuale, rispetto al settore industriale. Già a partire dagli anni sessanta, Nagasaki ebbe un incremento urbano e demografico. Nel 2007, il numero degli abitanti e il territorio fecero in modo tale da rendere Nagasaki una città con dimensioni considerevoli.