Movimenti artistici del ‘900: l’Espressionismo

Movimenti artistici del '900 l'Espressionismo.

Movimenti artistici del ‘900: l’Espressionismo:

Uno dei tanti movimenti artistici importanti del ‘900 che abbiamo avuto in Europa è stato l’Espressionismo; questa corrente artistica si è insediata e sviluppata in Germania nei primi anni del 1900, ed in Francia attorno al 1905.

L’espressionismo è stato uno dei movimenti che ha affrontato le varie crisi di valori di questo secolo, soprattutto dopo la Rivoluzione Industriale e l’affermarsi del capitalismo: le lotte delle classi sociali, la crisi dell’economia agricola, l’urbanizzazione; queste ultime hanno spinto questa corrente ed i suoi numerosi artisti ad affermarsi maggiormente, portandoli verso un cambiamento del linguaggio espressivo, che si è manifestato non soltanto con una percezione diversa della realtà, ma anche e soprattutto attraverso l’utilizzo di colori particolari, vivaci e privi di chiaroscuro.

L’Espressionismo si è insediato non solo nelle arti figurative, ma anche nel cinema, nel teatro, nella letteratura, nella scenografia, nell’architettura e nella musica.

Origini del termine e significato:

Il termine “Espressionismo” è stato scelto per definire la propensione di un artista che mette in luce il lato emotivo della realtà, rispetto a quello percepibile oggettivamente. L’artista quindi rifiuta il concetto di una pittura tesa al piacere del senso della vista, e riporta sulla tela tutto ciò che il suo stato d’animo percepisce, ovvero le sue sensazioni ed i suoi sentimenti di fronte ad una natura soggettiva.

Il termine è apparso per la prima volta nel 1911 su una rivista tedesca, “Der Sturm”,  per definire la pittura dei cosiddetti ‘Fauves‘ francesi, e quella dei componenti del gruppo tedesco ‘Die Brücke‘. Il primo gruppo era caratterizzato dall’utilizzo di un‘arte e disegni quasi infantili, con colori accesi, pennellate pesanti ed evidenti e figure dalle linee molto nette; i ‘Fauves’ (tradotto in le ‘belve’) si ispiravano ad un’arte primitiva, ritenuta più vera, spontanea ed istintiva.  Invece il secondo gruppo, i  ‘Die Brücke‘ (tradotto ‘il ponte’ ) univano l’uso della xilografia a linee definite e a colori densi e vivaci, ed i suoi esponenti utilizzavano l’arte per rappresentare il degrado del genere umano; l’immagine veniva utilizzata come forma di denuncia politica e sociale ed i soggetti prediletti sono gli emarginati e la gente comune.

Espressionismo in Italia:

Anche in Italia non mancarono artisti che operarono nell’ambito dell’espressionismo, andando contro quella che era la cultura dilagante dell’epoca; alcuni pittori vennero associati a questa corrente, tra cui diversi componenti della Scuola Romana e il gruppo Corrente del 1938. Tutti loro, rivolgendosi all’espressionismo europeo, si pongono in contrapposizione formale e poetica con una pittura solida, ordinata del cosiddetto “Ritorno all’ordine” degli anni ’20, dai richiami formali neoclassici, che stava conquistando la sensibilità italiana del primo dopoguerra.

I maggiori esponenti dell’Espressionismo:

Gli esponenti più  celebri dell’Espressionismo sono Paul Gauguin, Edvard Munch, per certi versi anche Vincent Van Gogh, mentre altri artisti ne sono stati fortemente influenzati, come Picasso, Kandiskij, Klimt e Chagall.

Uno dei maggiori esponenti è sicuramente Edvard Munch, dalla personalità artistica ispirata, oppresso dalla convinzione che sull’umanità pesi un destino tragico e ineluttabile.

L’urlo è il più celebre quadro di Munch ed, in assoluto, uno dei più famosi dell’espressionismo nordico.

“Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue, mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto sul fiordo nerazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.”

-Edvard Munch

 

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