Dopo la battaglia di Trafalgar il Congresso rispose proibendo le merci inglesi. Napoleone Bonaparte inaugurava il blocco continentale ma l’Inghilterra seppe riorganizzarsi. Il corso non potendola vincere sul mare nè colpirla sul suo territorio, cercò di danneggiare la sua economia. L’Inghilterra con il suo primo ministro Pitt propose una coalizione anglo-russa antifrancese.
Lo zar Alessandro accettò e coinvolse nell’alleanza anche l’Austria, offrendogli 50.000 uomini se Napoleone si fosse rafforzato nell’Hannover o esteso a est oltre il Weser. Il 17 giugno 1805 l’Austria aderì all’alleanza anglo-russa a causa della politica in Italia di Napoleone, sempre più espansiva.
Il 9 agosto il trattato fu finalmente ratificato. Napoleone tentò di ottenere l’alleanza della Prussia ma quest’ultima scelse di rimanere neutrale. La formazione della terza coalizione composta da Inghilterra, Russia e Austria segnava l’inizio della guerra e della conquista del mondo come via d’uscita per Napoleone.
Dal 1801 al 1805 aveva avuto molto tempo per riorganizzarsi e scegliere la strategia migliore per una guerra continentale. Nell’elaborazione dei principi della sua strategia il suo genio appare in tutta la sua potenza.
Il reclutamento rimase fondato sulle leggi della Repubblica. Tutti i francesi dai 20 ai 25 anni erano obbligati al servizio militare, eccetto gli uomini sposati ed i vedovi o i divorziati.
Tale legge non chiamava al servizio tutti gli iscritti tranne nel caso in cui la patria fosse in pericolo. Veniva scelto ogni anno un contingente fissato dai Consigli. All’inizio di ogni campagna, un contingente partiva a piccoli gruppi verso il fronte.
Si insegnava loro l’essenziale lungo il cammino. Immessi nei reggimenti, si mescolavano ai soldati agguerriti e imparavano quel che potevano combattendo. Il soldato napoleonico è un combattente improvvisato.
Napoleone vede nel soldato un combattente che desideri la battaglia e si getti in essa con coraggio ed alla disperata. Dalla Rivoluzione deriva l’esaltazione del patriottismo, l’orgoglio di appartenere alla Francia.
Napoleone alimenta con cura questo sentimento grazie ai suoi proclami. La forza principale l’esercito la trae dalla rivoluzione sociale che ha aperto alle energie individuali proclamando l’eguaglianza. In termini militari, il simbolo di ciò è la promozione per merito.
L’esercito offre al merito le maggiori possibilità e costituisce una via attrattiva per la gioventù ambiziosa. Il patriottismo insieme alla gloria personale rappresentano importanti elementi dell’esercito napoleonico.
Bonaparte riserva a sè le direttive generali e le decisioni più importanti . In questo modo i suoi generali eseguono solo gli ordini e non prendono iniziative. Tutto dipende dalle decisioni del “petit caporal” .
Tuttavia, Napoleone Bonaparte, non potendo essere dappertutto giudica necessario a volte farsi sostituire. I suoi fedelissimi sono Murat, Massena, Lannes e Davout. Solo loro possono prendere iniziative di carattere strategico.
L’esercito poggia ,quindi , sull’esaltazione del valore individuale e del genio del suo capo. La sua fanteria è suddivisa in reggimenti di linea ed in fanteria leggera. La cavalleria fu suddivisa in leggera, di linea e da battaglia.
Era istruita più della fanteria e guidata da Murat. L’artiglieria fu raggruppata in reggimenti a cavallo ed a piedi; i cannoni di fanteria furono soppressi. Il materiale rimase quello di sempre: fucile del 1777 che tirava 4 pallottole in 3 minuti.
I cannoni di Gribauval che sparavano due palle da 4, 8 , o 12 libbre al minuto. Erano eccellenti alla distanza di 600 metri. Le granate a mitraglia, utili fino a 400 metri, erano poco usati.
Si disponeva anche di un mortaio. Napoleone Bonaparte attribuiva estrema importanza all’artiglieria. 12 pezzi per divisione fino al 1806. Solo nel 1808 se ne contarono due per ogni migliaio di uomini.
Napoleone per rafforzare il suo esercito, istituì un pritaneo militare, una scuola di cavalleria a Saint- Germain ed una scuola militare a Fontainebleau, trasferita a Saint-Cyr nel 1808. Il sistema grazie ai suoi successi mostrò anche delle debolezze.
I teatri d’operazione si moltiplicarono e i luogotenenti a capo delle armate non si mostrarono adatti come il loro grande generale. Da un altro lato, la conquista estese le linee di comunicazione ed i territori da occupare.
L’esercito non disponeva di riserve organizzate, non esisteva altra risorsa che arruolare un contingente in anticipo. Era necessario un esercito che controllasse e presidiasse i territori conquistati.
La guardia nazionale avrebbe potuto fornire gli elementi di tale esercito. Nel 1805, essa esisteva ormai solo sulla carta. Il 24 settembre Napoleone ordinò di ricostituirla ma non le associò strettamente al sistema militare.
La ” Grande Armata” come Napoleone Bonaparte la battezzò a Boulogne, si mise in marcia il 26 agosto verso la Germania. Era la migliore al mondo. Quasi tutti gli ufficiali e sottoufficiali avevano combattuto le precedenti guerre della Rivoluzione.
Gli altri membri erano tutti giovani ed agguerriti. Nel 1805 contava quasi 400.000 uomini ed il soldato percepiva 5 soldi al giorno. Tale paga spesso non era corrisposta regolarmente. Al momento della partenza, essa mancava.
Impossibile di conseguenza accumulare viveri, scarpe, vestiti e mezzi di trasporto per la guerra. Napoleone si limitava ad ottenere munizioni e fucili. Ne disponeva 146.000 nel 1805.
Per tutto il resto valeva il principio che la guerra doveva essere essa stessa ad alimentarsi grazie alle vittorie. Molti soldati avevano un solo paio di scarpe e partirono alcuni senza cappotti.
Napoleone per tale motivo, contava ogni volta su una vittoria fulminea. Tale vittoria è questione di vita o di morte: dietro l’esercito, nulla poteva sostenere la guerra.
Il sistema di sanità era anche esso trascurato. Nell’esercito la situazione era tragica , si registravano atroci ferite non guarite, cancrena, amputazioni senza anestetico, sporcizia, scabbia, pidocchi e tifo.
Sotto il Consolato e l’Impero morirono sotto il milione di soldati. La maggioranza perirono negli ospedali a cause delle ferite o malattie.
L’armata di Bonaparte era formata da 2 o 3 divisioni per corpo col meno di cavalleria possibile ed una riserva di artiglieria. I corpi di armata hanno da 2 a 4 divisioni e vanno da 14 a 40.000 uomini, le divisioni comprendono da 6 a 11 battaglioni , cioè da 5.600 a 9.000 uomini. I reggimenti da uno a tre battaglioni.
Il genio di Bonaparte si manifesta nelle manovre militari. Vengono disposti affinchè il nemico non possa sfuggire ed al tempo stesso che le varie divisioni siano compatte e vicine tra di loro.
Avanzando verso il nemico, il fronte si stringe improvvisamente. Il concentramento si completa sul campo di battaglia, con i corpi orientati verso un punto situato al di là della linea, di maniera che essi aggirano e avvolgono il nemico con la loro stessa avanzata.
In tutti i casi , il dispositivo varia a seconda delle circostanze. La strategia napoleonica è un’arte: nonostante i suoi principi spesso è improvvisazione. La vittoria dipende dalla prontezza e arditezza delle decisioni di Napoleone.
L’esercito si muove, se può, dietro un ostacolo naturale e sempre sotto la copertura di una protezione, formata principalmente dalla cavalleria di Murat. Nel compito della copertura è importante il lavoro di spie e diplomatici.
Molto importante per Napoleone Bonaparte è la linea di operazioni: consiste nelle strade che assicurano il collegamento con la città fortificata dove si trova installata la direzione della retrovia e che cede il suo ufficio ad un’altra fortezza man mano che le truppe avanzano.
Queste piazzeforti vanno difese ad ogni costo, garantiscono copertura e fanno da teste di ponte. Sul campo di battaglia, Napoleone cerca di esaurire le riserve dell’avversario.
Cerca di sfinire l’esercito nemico ingaggiando il combattimento su tutto il fronte ma col minimo di forze e conserva la massa d’urto. Quando lo ritiene sfinito scaglia le sue forze fresche.
Al segnale di attacco, la seconda linea avanza in colonne profonde e senza l’uso della baionetta.
La guerra napoleonica garantì all’imperatore un prestigio altissimo di cui gode ancora oggi. Organizzato l’esercito e la strategia, bisognava solo iniziare la guerra!