Nel 1513-1515, Leonardo da Vinci dipinse il ritratto più famoso al mondo, la “Monna Lisa”, nota anche come ” la Gioconda”.
La donna raffigurata nel ritratto è Isabella Gualandi, una gentildonna napoletana che era in relazione con
Giuliano de’ Medici, committente dell’opera.
Una grandiosa visione geologica fa da sfondo alla donna che poggia il braccio sinistro su un bracciolo di una sedia e la mano destra su quella sinistra.
La donna si volge verso lo spettatore e sorride lievemente.
Il suo tenue sorriso e il suo sguardo, che sembra seguire chiunque la guardi, derivano il loro fascino dallo sfumato.
Leonardo da Vinci ha nascosto nell’ombra i lati della bocca e gli angoli degli occhi. L’impossibilità di poter afferrare dei contorni precisi rinnova nello spettatore il desiderio di indagarne e percepirne meglio le forme costringendolo a tornare più e più volte sulla figura.
I contorni sfumati fondono la donna con il paesaggio alle sue spalle, roccioso e deserto, con due laghi color smeraldo su differenti livelli e un ponte all’altezza delle spalle della giovane donna. Quest’ultimo è l’unico elemento di fattura umana.
Il ponte rappresenta il superamento degli ostacoli naturali, esso, infatti, incarna la fiducia degli artisti del Rinascimento nella volontà dell’uomo e nella sua capacità di capire il mondo e persino di modificarlo