Le rivalità tra gli stati europei nel settecento raggiungono il loro apogeo poco dopo la metà del secolo. Dopo le tre guerre di successione che ridisegnarono l’equilibro europeo, si ebbe la guerra dei sette anni. Alcuni studiosi, tra cui Churchill, definirono questo conflitto come “la vera prima guerra mondiale”, perché le potenze che si scontrarono lo fecero anche nelle loro colonie in più punti del pianeta.
La guerra dei sette anni non cambiò molto i rapporti di forza nel vecchio continente, ma fu essenziale per l’imperialismo inglese e francese e gettò le basi per le successive rivoluzioni che avrebbero concluso la storia moderna dando inizio a quella contemporanea.
Come abbiamo già potuto notare le rivalità tra Francia e Inghilterra erano particolarmente accentuate in Nord America e in India. Il controllo dell’India era essenziale per il controllo del mercato delle spezie. La strategia francese, però, non prevedeva lo scontro diretto con il Regno Unito.
Il rovesciamento delle alleanze
All’inizio del 1756 ci fu quello che è stato definito come il “rovesciamento delle alleanze”. Infatti, la Francia e l’Austria misero da parte le loro secolari controversie tra Asburgo e Borbone e stipularono un’alleanza. Ad esse si aggiunsero Russia, Polonia e Svezia. Questa svolta storica si ebbe grazie all’abilità diplomatica del cancelliere austriaco Kunitz, desideroso di riportare la Slesia sotto il dominio di Vienna. La necessità di questa alleanza fu dettata come risposta a quella stipulata tra Inghilterra e Prussia.
La successione inglese nella prima metà del secolo
Per capire il motivo d’alleanza anglo-prussiana bisogna guardare all’interno della famiglia reale inglese. Dopo la morte della regina Anna nel 1714 senza eredi, la corona del Regno Unito e d’Irlanda passò all’Elettore d’Hannover, Giorgio I. Giorgio I era un sovrano tedesco non solo culturalmente, ma anche d’identità e trasmise al figlio, Giorgio II, sia il trono a Londra sia l’elettorato di Hannover. Il nuovo sovrano aveva molto a cuore il suo possedimento in Germania e la carica di Elettore. Egli riteneva che l’unico alleato in grado di proteggere i suoi interessi fosse Federico II di Prussia.
La guerra dei sette anni (1756-63)
Seppur in America settentrionale era già in corso il conflitto Franco-Indiano tra Francia e Inghilterra, la guerra scoppiò dopo che la Prussia attaccò la Sassonia nel 1756. Grazie al gioco delle alleanze anche le altre potenze finirono interessate. In un primo momento la Grande coalizione franco-austriaca prevalere.
Pitt il Vecchio
Come ministro degli esteri a Londra giunse William Pitt, detto il Vecchio. Egli decise di porre completa fiducia nel re prussiano di resistere da solo contro tutti sul continente e di disinteressarsi per spostare la propria attenzione sulle colonie. La Francia a questo punto seguì il rivale oltreoceano.
C’è chi entra e c’è chi esce
Nel 1761 la Spagna fu convinta ad entrare nel conflitto al fianco dei cugini francesi, ma le ostilità spagnole si rivolsero verso il Portogallo. I portoghesi ancora colpiti dalla distruzione provocata del terribile terremoto di Lisbona del 1755 riuscirono a tenere testa e a resistere.
Nel 1762 la zarina Elisabetta, che si apprestava a sferrare il colpo definitivo contro Federico II, morì. Il nuovo zar, Pietro III, decise un cambio di politica e ritirò la Russia del conflitto e fu seguito dalla Svezia. Questo alleggerimento del fronte orientale diede una forte mano al sovrano prussiano. In Europa tutto si ridusse ad uno scontro diretto Austria-Prussia. La superiorità militare e tattica di Federico II permise di ottenere la vittoria definitiva contro Maria Teresa.
Le paci
Nel 1763 iniziarono le trattative per la stipula delle paci. I trattati furono due: Parigi per il fronte coloniale e Hubertusburg per il fronte europeo. La Prussia si vide confermato il possesso della Slesia e la Gran Bretagna ottenne la regione meridionale dell’Inghilterra, il Canada, la valle dell’Ohio dalla Francia e la Florida dalla Spagna.
Le conseguenze
Questo conflitto chiuse il periodo delle guerre tra potenze europee nel settecento, ma avviò a qualcosa di più sconvolgente: la stagione delle rivoluzioni dei cittadini, quella americana e quella francese. I costi e i nuovi equilibri nati in America provocarono la lacerazione dei rapporti tra madrepatria e colonie. Altra e definitiva conseguenza è il definitivo declino della Spagna come potenza nel panorama europeo.