Le guerre del Settecento: la Grande guerra del Nord e di Successione Polacca

Dopo aver trattato la Guerra di Successione spagnola, concentriamoci ora su due conflitti che scoppiarono nell’Europa Nord Orientale. Queste due guerre, seppur possono sembrare distanti dal cuore del Vecchio Continente, perché collocati in un’area come quella dei Baltici, sono in realtà molto decisive per il proseguo della storia europea.

La Grande guerra del Nord (1700-1721)

Statua equestre di Pietro il Grande a San Pietroburgo

La Grande guerra del Nord è un conflitto che vede contrapposta la Russia e la Svezia per il controllo del Baltico. La Russia guidata dallo zar Pietro I il Grande, la Svezia da Carlo XII.

La Russia di fine XVII secolo possedeva un solo porto ed era quello di Arcangelo nel Mar Glaciale Artico. Questa situazione costringeva la Russia a dover circumnavigare l’intera penisola Scandinava se voleva portare le sue navi nel Mar del Nord. Pietro il Grande, quindi, era più intenzionato che mai ad ottenere uno sbocco sul Mar Baltico. La conquista dell’Estonia, Lettonia, Ingria e Carelia avrebbe permesso allo zar di ottenere l’obiettivo tanto sperato, ma esse appartenevano alla Svezia.

La Svezia sotto Carlo X e Carlo XI si era fortemente rafforzata. Nel 1700 Pietro I decise di aiutare Danimarca e Polonia, le quali erano in guerra contro la Svezia, che nel frattempo era guidata dal nuovo sovrano Carlo XII.

Il conflitto

All’inizio il conflitto sembrava volgesse in favore degli svedesi. Pietro nel 1703 riuscì ad impossessarsi di uno stretto lembo di terra che si affacciava sul mare e qui avviò la fondazione di una città: l’odierna San Pietroburgo. Nel 1707 lo zar, per contrastare l’avanzata di Carlo XII verso Mosca, decise di adottare la strategia della “terra bruciata”.

La strategia che prevedeva di bruciare i campi durante la ritirata per creare delle difficoltà durante l’inverno all’esercito avversario, sarebbe stata utilizzata anche successivamente contro Napoleone e Hitler. L’esercito svedese, nell’inverno 1708-09, dovette ripiegare verso sud dove sperarono di ottenere l’appoggio dei cosacchi. I russi, superiori di numero, accerchiarono i nemici e li sconfissero.

A questo punto Pietro ebbe campo libero e con la Pace di Nystad del 1721 ottenne Estonia, Lettonia, Ingria e parte della Carelia. Questa pace segnò il declino della Svezia come potenza egemone nell’Europa orientale a vantaggio della Russia.

Guerra di successione polacca (1733-38)

Per capire questa guerra bisogna fare una piccola premessa: in Polonia la successione al trono non avveniva per via ereditaria, ma per via elettiva. La dieta, alla morte del sovrano, doveva eleggere il suo successore. Le tensioni in Polonia scoppiarono alla morte del sovrano polacco Augusto II nel 1733. La Dieta optò per Stanislao Leszczynski, suocero di Luigi XV di Francia.

Alla notizia Austria e Russia minacciarono l’intervento armato se non si fosse convertita la decisione in favore del principe di Sassonia Federico Augusto, autoproclamatosi Augusto III di Polonia. La Francia formò, allora, una coalizione antiaustriaca con Spagna e Regno di Sardegna: quest’ultimo, guidato dall’abile stratega Carlo Emanuele III di Savoia, fu promesso il ducato di Milano.

Lo scontro e la pace

Nel 1733 l’attacco colse l’Austria, governata da Carlo VI, impreparata. Le truppe franco-piemontesi occuparono Milano e i Borboni di Spagna conquistarono la Sicilia e Napoli nel 1734. La situazione rimase stagnante fino al 1738 quando l’Inghilterra esercitò un’opera di mediazione.

Si giunse alla Pace di Vienna con la quale l’Austria riprese Milano, ma dovette cedere due province ai piemontesi. La Sicilia e il sud d’Italia passarono alla Spagna. Al trono polacco ascese Augusto III. Inoltre si decise che, con l’estinzione della famiglia Medici, Francesco Stefano di Lorena, genero di Carlo VI, sarebbe diventato Granduca di Toscana che a sua volta avrebbe passato la Lorena a Stanislao Leszczynski a patto che alla sua morte di questi la regione sarebbe passata alla Francia.

Le conseguenze

Con questi due conflitti, come abbiamo avuto modo di vedere, decisero un nuovo allineamento nell’Europa orientale e in Italia. Il Meridione passò ai Borboni di Spagna, sottraendolo agli Asburgo austriaci, rimanendovi fino all’Unità d’Italia nel 1861. Eppure gli equilibri creatisi nel 1738 furono talmente precari che dopo appena due anni l’Europa scese di nuovo in guerra.

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