Le emorragie cerebrali neonatali: i primi studi

Secondo alcuni dottori dell’Università di Clermont Ferrand, tra cui il Dr.Olivier Ami, noto ginecologo francese, la testa dei bambini subisce cambiamenti durante il parto. E’ ciò che sono riusciti a scoprire utilizzando una particolare tecnica di risonanza magnetica in 3D.

Nel corso dei secoli, infatti, il cervello degli esseri umani si è espanso sempre più, e lo stesso ha fatto il cranio fino a raggiungere dimensioni notevolmente superiori rispetto al canale uterino rendendo, in tal modo, traumatico il parto naturale sia per la madre sia per il neonato. E’ proprio per le sue dimensioni che il cervello umano è considerato unico rispetto alle altre specie animali.

Nonostante ciò, la scatola cranica, essendo caratterizzata da un’elasticità elevata durante il primo anno di vita, è in grado di attraversare il canale senza arrecare danni al corpo materno. D’altro canto, però, tale processo provoca un vero e proprio rimodellamento della testa del bambino che viene sottoposta a continui stress meccanici: si stima, infatti, che, in seguito alla nascita, il 43% dei neonati soffra di emorragie cerebrali e lesioni alla retina.

Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, i crani dei neonati tornano alla forma che possedevano prima del travaglio mentre altri due risultano deformati.

Per maggiori informazioni riguardo gli studi effettuati vi basterà cliccare qui per raggiungere l’articolo pubblicato dal giornale americano “PLOS ONE”.

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