Programmazione natalizia
L’atmosfera natalizia è ormai imperversante, e lo si può notare dagli addobbi per le strade, sui palazzi, nelle vetrine dei negozi: oltre che dai palinsesti natalizi. Tuttavia, detti palinsesti, troppo spesso si limitano a proporci quella manciata di film – spesso anche molto belli, per carità – più che risaputi e che cominciano ormai a nausearci. Da questo punto di vista, il maggior merito delle festività è che ci permette di rivedere in TV, da cui troppo spesso manca, un po’ di sana animazione o di film per ragazzi (disneyani e non) che altrimenti cadrebbero nel dimenticatoio. Dimenticatoio nel quale è caduto L’assassinat du Père Noël, di Christian-Jaque (1941).
Alcune emittenti, invece, hanno iniziato a trasmettere già da settimane film natalizi di dubbia qualità, con trame insulse e ripetitive. Il loro unico appeal consiste nel propugnare forzosamente i classici buoni sentimenti natal-consumistici, veicolandoli attraverso personaggi vestiti con dubbi maglioni natalizi, e Santa Claus riproposto in tutte le salse fino a deprivarlo della propria magia. Sia chiaro che non sono contrario a tutto ciò, anzi apprezzo tali elementi, ma ciò che apprezzo di più è un film fatto bene, e quando tali elementi hanno un senso per apparire in esso.
L’assassinat du Père Noël
Mi scuso se l’incipit può sembrare fin troppo amaro, ma l’ho sentito doveroso. Passo però ad un tono più gradevole. Desidero fare il mio personale augurio di Buone Feste a tutti i nostri (spero sempre più numerosi e fedeli) lettori. E lo farò parlando loro di una piccola perla, purtroppo a tutt’oggi inedita in Italia. Ma che, credetemi, vale la pena conoscere: L’assassinat du Père Noël.
Alterità
Si tratta di un film che, visto in questo periodo, risalta soprattutto per la sua profonda alterità. Alterità di luogo e di tempo. Di tempo, perché questa pellicola si fa portatrice di valori e di temi che gli attuali film commerciali natalizi (ho in mente quelli americani che predominano, ma alla fine il discorso vale anche per quelli italiani) non solo non sono interessati a trattare e abbracciare, ma nemmeno possono. Preferisco evitare di entrare in territori che esulano la critica cinematografica, ma sicuramente fenomeni come consumismo sfrenato e politically correct hanno inficiato pesantemente le forme d’arte attuali. E in primis quelle più legate al discorso commerciale e più indifese di fronte alla volontà dei produttori: ovvero il Fumetto e il Cinema di consumo.
Di luogo, perché la location in questo film, senza dubbio in maniera inconsapevole epperò premonitrice, sembra quasi porsi in polemica con molte scelte attuali. Quante volte, infatti, abbiamo visto i film di Natale di cui sopra ambientare le proprie trame in piccole città americane ricoperte dalla neve e con gli abitanti che si conoscono più o meno tutti e in armonia fra di loro?
L’ambientazione di L’assassinat du Père Noël non è affatto dissimile, però è l’intrinseca diversità che fa risaltare il valore di quest’ultima. I personaggi sono dotati di quel saporoso umorismo francese, sempre in bilico fra burla e dramma. Discendenti di Rabelais sì, ma anche progenitori diretti della Bédé che sarebbe esplosa di lì a poco: è possibile infatti, vedendo gli abitanti dell’Alta Savoia del film di Christian-Jacque, che torni alla mente il villaggio gallico dell’Asterix di Goscinny e Uderzo. E la Francia del ’41 dona, almeno a noi spettatori di oggi, un gusto esotico che si sposa molto bene con quello generale della pellicola.
Una strada alternativa
Non ho dati sul successo al botteghino de L’assassinat du Père Noël, ma oggi in Francia è considerato un classico e ricordato con affetto. Mi chiedo dunque se non sia possibile, tutt’oggi, percorrere un’altra strada quando si fanno film di Natale, e alzare un poco il livello di regia, sceneggiatura ecc. per creare dei prodotti che vadano oltre il mero usa-e-getta, senza per questo voler fare dei prodotti anti-commerciali; e questo discorso può essere allargato all’intero cinema commerciale odierno. Cinema nel quale, in disaccordo con quanto di recente affermato da Martin Scorsese, direi che i film supereoristici sono tra quelli che più cercano di alzare l’asticella.
Varietà di generi
La trama del film fonde diversi generi come dicevamo: thriller, commedia di carattere, sentimentale. La trama thriller è piuttosto all’acqua di rose, e viene risolta in maniera abbastanza sbrigativa verso la fine, ma è perfettamente funzionale al modo in cui il film intende farne uso. Cioè come perno attorno a cui far girare tutti gli altri aspetti del film e i diversi personaggi, dal Barone, al fabbricante di mappamondi e sua figlia, al sindaco, alla picchiatella del villaggio, e così via… Senza dimenticare i numerosi bambini, anche loro gestiti molto bene.
In fondo L’assassinat du Père Noël venne girato in condizioni non certo agevoli. Primo film realizzato da una casa produttrice legata agli occupanti tedeschi, venne prodotto in una situazione molto difficile per la Francia e per l’intera Europa. C’è chi dice che vi siano, soprattutto nella scena finale, messaggi di speranza e di rinascita per la nazione francese ed accenni a De Gaulle. Quello che è certo è che il film contiene ideali di fratellanza, bontà, amore, et alia, che fanno in modo che sia possibile definire questo film un film “di buoni sentimenti”, il che non è un male, tutt’altro: l’importante è che sia un valore aggiunto, e non un limite.
Mi piacerebbe consigliare questo film per le vostre feste, ma ripeto che si trova solo in Francese purtroppo. Tuttavia l’importante è che vediate film, anzi buoni film, e facciate buone letture, il che indubbiamente allieterà il vostro Natale. Dunque è questo il mio augurio: che trascorriate il Natale in letizia e bellezza.