La Scapigliatura

l’origine della diffusione della Scapigliatura è Milano. Nella metà dell’Ottocento, l’ambiente lombardo subisce diversi mutamenti la cui causa è dovuta al processo di industrializzazione; per giunta, nel primo decennio postunitario Milano è la capitale del giornalismo e dell’editoria e grazie proprio alla diffusione dei giornali e delle riviste che vi si poteva raggiungere un pubblico più vasto. Il precursore della Scapigliatura è Giuseppe Rovani, poi Cletto Arrighi, Emilio Praga, i fratelli Boito, Tarchetti, Ghislanzoni e Pinchetti. Invece, a Pavia abbiamo Carlo Dossi. La differenza tra la Scapigliatura milanese e piemontese è che la prima presenta un impegno contestatario, ince la seconda conserva una determinata specificità provinciale. Il termine “Scapigliatura” ha assunto significati diversi a seconda dei periodi in cui è stato presente, e solo nel 1857, grazie ad Arrighi, che la parola fu collegata al movimento degli scrittori milanesi. Cletto mette in relazione il termine italiano con quello francese boheme. Nell’ambiente parigino gli bohemien sono scrittori, poeti e artisti che vanno contro alle convenzioni e alle norme della società borghese. Nel proprio testo, Arrighi evidenzia la differenza degli Scapigliati dal resto del popolo, infatti, essi si presentano come una medaglia a due facce, di cui una è caratterizzata da un carattere fatto di speranza e amore, l’altra, invece, fatta da un carattere in cui prevale il dolore infinito e quel sentimento di felicità irraggiungibile. Essa viene definita come un fenomeno di costume. Gli scrittori di questo movimento sono alcolisti e tossicodipendenti, e la propria vita termina in seguito ad un suicidio o a morti premature. La nascita della Scapigliatura si deve all’unità d’Italia che ha lasciato un malcontento sociale dovuto al fatto che vi erano individui che coltivavano prospettive rivoluzionarie. Quindi, gli scapigliati si fanno portavoce di questa insoddisfazione generale e oggetto della loro polemica è anche la borghesia, la classe che ha tratto migliore vantaggio. Gli scapigliati prediligono il tema dell’orrido e del brutto che ha la funzione di suscitare nel lettore borghese uno choc al punto tale da destabilizzarlo. In relazione al gusto del brutto, la donna viene rappresentata come brutta, disgustosa tutto l’opposto rispetto al movimento per esempio dello stilnovo. Nel mirino polemico degli scapigliati vi è la scienza positivista, i cui sentimenti verso quest’ultima sono contraddittori: da un lato essa viene vista come la salvezza dall’ignoranza, dall’altro lato essa può porre fine a quell’ansia d’assoluto che era uno degli elementi principali della poetica romantica. Il progresso viene dissacrato, tant’è vero che la negatività condotta dall’industrializzazione è descritta con realismo. La campagna viene rimpianta, contapponendola in tal modo all’ambiente cittadino. Vi è una contraddizione anche del sentimento amoroso: da un lato esso diventa oggetto di studio, dall’altro viene visto come condizione spirituale idealizzata in base a canoni romantici. La blasfemia accompagna la nostalgia per la religiosità infantile, la quale è oggetto di un desiderio di ritorno. Tra gli esponenti della Scapigliatura possiamo trovare pittori, scultori e architetti, evidenziando così il collegamento tra le diverse facoltà creative. La lingua e lo stile della Scapigliatura non sono carattarizzati da un aggiornamento sostanziale. Infine, per quanto riguarda la poesia, essa si presenta conservatrice, a differenza dei prosatori che impiegano la tecnica del plurilinguismo

2 thoughts on “La Scapigliatura

  1. E’ uno dei movimenti più interessanti e discussi…anche gli artisti che l’hanno vissuta non sono da meno, sarebbe bello leggere altri studi e ricerche su ogni autore, analizzandone magari l’animo.

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