La Rivoluzione francese: inizio e presa della Bastiglia

La Rivoluzione francese è uno degli eventi più importanti della storia: segna la fine dell’età moderna e l’inizio dell’età contemporanea.

In genere, l’inizio di tale avvenimento storico, che terminerà nel 1799, è il 14 luglio 1789. Ma cosa succede prima di questa famosissima data ? E perché il popolo francese arriverá all’insurrezione in modo violento? Su quest’ultima domanda sono molteplici le interpretazioni di celebri storici riguardo le cause della rivoluzione.

Una di queste è quella di Alexis Tocqueville che nel suo libro “l’Ancien régime e la rivoluzione”, diventato uno dei classici della storiografia, ritiene che la causa principale della violenza, nei confronti dei nobili e di tutto ciò che costituiva l’ancien régime, sia il declino della nobiltà nell’amministrazione e nelle scelte della nazione, nonostante, in molti casi, i nobili non facessero più parte dell’amministrazione, conservavano, infatti, ampi poteri e privilegi che innescarono l’ira della popolazione.

Sebbene l’analisi di Tocqueville sia molto lucida e originale, furono molteplici i motivi che innescarono la Rivoluzione. In particolare, una crisi economica dovuta agli eccessi di corte e dalle guerre precedenti a Luigi XVI , una crisi politica con il cambiamento di 3 ministri in poco tempo: Turgot, Necker e de Calonne ed una crisi agricola che ridusse la Francia in povertà. In questo clima molto teso furono convocati gli Stati Generali fissando una data per il maggio del 1789: il 5 maggio. Il re accettò la richiesta.

Una prima crisi si innescò sulla scelta del criterio di voto, sempre diviso in ordini (in questo modo avvantaggiava Clero e Nobiltà che si alleavano avendo interessi comuni) . Così, il terzo stato avanzò la proposta di sostituire il voto per ordine con il voto per testa . Tale dibattito rimase in sospeso ma, in compenso, il terzo stato ricevette un incremento dei deputati all’interno dell’assemblea.

Prima degli Stati generali, i francesi grazie ai “cahiers de doléances” fecero emergere le loro lamentele e le loro opinioni.

Tutti volevano un cambiamento ma pochissimi, per il momento, non volevano la monarchia. A causa di dibattiti con gli altri ordini, il Terzo Stato, il 17 giugno, si autoproclamò Assemblea nazionale ed il 20 giugno ci fu il famoso giuramento della Pallacorda nell’omonima sala. Il 27 giugno il re accettò l’unione dei 3 ordini ed il 9 luglio 1789, l’assemblea si autoproclamò costituente . Fu un atto significativo che decretò l’inizio di una rivoluzione politica durante la quale il popolo, riunito in un’assemblea, emanò una costituzione e quindi abolendo la monarchia assoluta in cambio di una costituzionale.

Nei giorni successivi, il re fece uno degli errori più grandi in quanto rimosse dall’incarico di ministro Necker, figura amata dal popolo. Di conseguenza, questa mossa del re fece scattare la paura a Parigi: in molti pensavano che dopo Necker , il re volesse sciogliere l’assemblea nazionale con la forza. Egli, infatti, chiamò diverse truppe, sia il 22 giugno sia il 27 giugno, che si mantennero fuori Parigi pronte ad intervenire. Inoltre, il prezzo del pane aumentò notevolmente e si aggiunse al temuto “terme”: la data per pagamento di tutti i conti stabilita il 7 luglio.

Il 10 luglio il re rispose e tentò di placare le ansie dell’Assemblea dichiarando che le truppe fossero state chiamate a Parigi per contenere i disordini dei vari tumulti esplosi nella città come a Reveillon.

Nel corso di un pranzo reale, l’11 luglio, il ministro della Marina, La Luzerne, giunse a casa di Necker con una lettera del re che obbligava l’ex ministro a lasciare la nazione. Necker eseguì gli ordini e arrivò a Bruxelles dove, con un gesto che lo rese famoso e amato dal popolo, rassicurò i banchieri olandesi che i due milioni di lire che aveva prestato per il grano alla Francia non sarebbero stati ritirati!

Il 12 luglio, a Parigi, arrivò la notizia dell’esilio di Necker e la folla, raccolta a Palais-Royal, inizió ad agitarsi anche grazie ai discorsi di un giovane ragazzo, Camille Desmoulins , che con frasi geniali riuscì a raccogliere la folla intorno a sé e a ricevere il suo supporto . Il rivoluzionario iniziò a spingere la folla verso l’insurrezione e così numerosi uomini lasciarono Palais-Royal ed iniziarono i primi tumulti generali che si estesero anche in altre zone della città. Dopo aver ottenuto con forza le armi, il popolo distrusse ” l’enceinte”, capolavoro di Lavoisier, ma che simboleggiava quell’Ancien régime da abbattere . Successivamente, il monastero di Saint-Lazare, che era deposito di grano, subì un grave attacco. In quella sola notte, Parigi e la monarchia si distaccarono completamente.

Subito dopo vennero presi 35 barili di polvere da sparo da un barcone ormeggiato a Port Saint-Nicolas e si proseguì verso le truppe di Sombreuil, stanziate agli Invalides, dove si prese possesso di 30 mila moschetti. I rivoluzionari avevano le armi necessarie per una guerra…ora serviva la polvere da sparo: bisognava attaccare la Bastiglia! La fortezza, che diventò prigione, era simbolo dell’Ancien régime ed il popolo affermava che all’interno di essa avvenivano le più brutali torture: falso! La Bastiglia, infatti, era una prigione con celle ampie nella quale veniva concessa totale libertà ai prigionieri, i quali ricevevano quotidianamente cibo in abbondanza.

Il 14 luglio al comando della prigione vi era Bernard-Rene de Launay. Egli disponeva di soli 100 uomini e, soprattutto, non aveva risorse di acqua. L’obiettivo iniziale era quello di neutralizzare i cannoni ed impossessarsi della polvere. Alle 3.30 l’assedio fu organizzato grazie all’aiuto di ex soldati del re che aiutarono il popolo come Jacob Elie e Pierre Augustin Hulin . Si decise di portare i cannoni al cancello e dopo due ore di violenti scontri, dove persero la vita 83 persone, Launay voleva accordarsi per la resa e mostrò, invano, da una delle torri della Bastiglia, un fazzoletto bianco. In seguito, la folla, dopo aver preso la Bastiglia, si mostró tollerante nei confronti dei soldati che la difesero ma volevano la morte di Launay che fu portato all’Hotel de Ville, decapitato e la sua testa mostrata in segno di vittoria in giro per le strade di Parigi.

La presa della Bastiglia indica l’inizio della Rivoluzione Francese ed il re dopo che fu informato sui fatti del 14 Luglio scelse di ritirare le sue truppe da Parigi poiché aveva ormai capito che era impossibile fermare l’Assemblea Nazionale. Egli si presentò all’interno di essa e comunicò le sue decisioni con toni di resa: lasciava libertà all’assemblea.

Il 17 Luglio si presentò all’Hotel de Ville a Parigi dove accettò la coccarda e l’appuntò al cappello mentre trombe e colpi di cannone accompagnavano l’evento in segno di esultanza…era l’inizio di una Rivoluzione dai numerosi colpi di scena!

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