Dopo la presa della Bastiglia il 14 luglio e l’arrivo del re il 17 luglio a Parigi , le azioni rivoluzionarie furono accompagnate da quel periodo denominato dagli storici come la Grande Paura. Esso consiste nel terrore generale in tutta la Francia di un’imminente ritorsione del re nei confronti del popolo , notizie di eserciti pronti a giungere dall’estero in soccorso del monarca oppure il raggruppamento di truppe francesi fedeli al sovrano pronte a riportare l’ordine.In questo clima di paura facilitato dal diffondersi di notizie false , il popolo prese di mira soprattutto la regina Maria Antonietta , considerata la protagonista di questi eventuali complotti. La paura generale si trasformò ben presto in atti di violenza causati dal costo e la mancanza del pane come quelli del 21 luglio a Cherbourg e Strasburgo. In tutta la Francia furono numerosi i tumulti che causarono violenza e distruzione . La Grande Paura ci permette di capire il vuoto di potere al centro dello Stato francese incapace di reagire a questi tumulti e garantire la sicurezza. Per calmare le acque , l’Assemblea nazionale riunita il 4 agosto fece una mossa rivoluzionaria . Il visconte di Noailles affermó che bisognava dimostrare al popolo che l’assemblea sapesse provvedere alla sua felicitá . A tale scopo propose che i cittadini fossero obbligati a pagare le tasse secondo le possibilitá di ciascuno, abrogati i diritti feudali e che fossero immediatamente abolite le residue forme di servitú personale. Il visconte di Beauharnais sostenne l’assoluta necessitá dell’uguaglianza di fronte alle condanne e ammissibilitá di tutti i cittadini negli impieghi sia civili che militari. Il marchese di Saint-Fargeau propose che fosse abrogata qualunque esenzione fiscale a vantaggio dei nobili. Si stava spianando la strada verso un cambiamento rivoluzionario , i nobili stavano per perdere numerosi privilegi e sacrificare i loro beni per la nazione. Quella stessa giornata , decisero di effettuare diverse donazioni . All’alba ,dalle finestre della Salle des Menus Plaisirs luccicava la luce del patriottismo :i deputati piangevano,cantavano e si abbracciavano rapiti dalla gioia delle loro decisioni. A seguito di queste decisioni si innescó la discussione sui contenuti della costituzione, tutti concordavano che la sovranitá appartenesse al popolo , tutti gli uomini nascono liberi ed uguali e lo scopo del governo era promuovere la felicitá dei cittadini. I monarchici si preoccupavano di dar vita ad una costituzione fondata sulla separazione dei tre poteri e concedere al re il diritto di veto sulle proposte del governo. A sostenerli era soprattutto Mounier, l’opposizione a queste idee era capitanata da Sieyes e dagli esponenti dei vari club politici che nacquero in quei periodi, loro influenzati dalle idee di Rousseau non volevano nè la separazione dei poteri nè concedere al re diritto di veto . Inoltre affermarono come la volontá generale ( trattata da Rousseau ne “Il contratto sociale”) non era capace di prendere decisioni sbagliate . Alla fine si accordarono su un compromesso , proposto da Necker , di introdurre un veto sospensivo del re da poter esercitare massimo 2 volte su una legge . Tali proposte furono approvate nella seduta dell’Assemblea il 10 settembre:673 voti a favore,325 in disaccordo e 11 astensioni. Nello stesso periodo , La Fayette cercava con la sua Guardia Nazionale di garantire l’ordine a Parigi , cercando soprattutto di non far mai mancare il pane . Il suo nucleo principale era composto da 4.800 soldati e provvisto di 6.000 moschetti . La Fayette la suddivise in 60 distretti garantendo alla sicurezza di Parigi ben 30.000 uomini . Aveva un’uniforme con i colori della patria e cucita su di essa la coccarda tricolore. Il 27 settembre vi fu a Notre – Dame una benedizione generale di tutti i battaglioni che marciarono dai distretti al cuore della cittá. Nei stessi giorni arrivó la risposta del re alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino arrivata il 26 agosto del 1789, un testo dove veniva ribadita l’uguaglianza , la libertá e la sovranitá del popolo . Tuttavia , il re nella sua risposta ufficiale il 19 e 21 settembre chiese particolare attenzione ai diritti feudali dei nobili stranieri con possedimenti in Francia , ció fece riscattare la paura nel popolo , convinto che le parole di Luigi erano legate ad una sua alleanza con nobili stranieri per fermare la rivoluzione. La rabbia tornó a manifestarsi il 5 ottobre e partí dalle donne parigine che lamentavano i prezzi del pane e raggrupparono una folla di seimila manifestanti diretti all’Hotel de Ville. Solo l’intervento di Maillard , capitano di un distaccamento dei Volontari della Bastiglia, evitó il peggio . Tuttavia dovette accettare la proposta di condurre la folla verso Versailles per manifestare alle porte della reggia reale. Il problema fu che la folla riuscí a convincere la Guardia Nazionale a seguirla e quindi la protesta assumeva piú le vesti di una probabile rivolta violenta , La Fayette una volta appresa la notizia era preoccupato della complicitá delle sue Guardie e per evitare il peggio cercó di conferire alla marcia qualche sembianza di legalitá ottenendo il permesso delle autoritá cittadine . Verso le 4 del pomeriggio inizió la marcia sotto una pioggia incessante. Arrivati a Versailles , Mounier cercó di rassicurare la folla ed il re accettó di incontrare una delegazione di donne , fu scelta come portavoce Pierrette Chabry (fioraia di 17 anni) . La sera Luigi approvó sia la Dichiarazione che le leggi emanate in Agosto, ma il clima era teso : da una parte Guardie del re e dall’altra quelle nazionali. La Fayette accettó di incontare il sovrano senza scorta e aumentarono le sue preoccupazioni nel lungo tragitto nei corridoi di Versailles, arrivato dal re avanzó le 3 proposte del popolo : essere protetto dalla sua Guardia , garantire approvvigionamenti e trasferirsi a Parigi . Il re accettó immediatamente le prime due proposte e promise di valutare la terza , La Fayette salvó momentaneamente la situazione ma per un ignoto motivo , la folla armata penetró nel palazzo alla ricerca del re e della regina, Miomandre de Sainte -Marie era la guardia all’ingresso degli appartamenti della regina cercó di calmare la folla ma fu ucciso violentemente . La regina terrorizzata corse fuori scalza , con le ciabatte in mano e gridando aiuto. Le guardie reali continuavano a morire ed indietreggiare sopraffatti dalla folla finchè la Guardia Nazionale soccorse in aiuto della famiglia e la portó in salvo nel Salon de l’Oeil de Boeuf . Successivamente il Re si affacció e dichiaró di essere pronto a tornare a Parigi , lo stesso la Regina . Ma a rubare la scena fu La Fayette che con teatralitá appuntó su una guardia del re la coccarda tricolore , egli restituí loro alla nazione , tre ore dopo da Versailles partí un immenso corteo ed il re alle 8 di sera raggiunse la nuova residenza alle Tuileries! Il 10 ottobre , Talleyrand dichiaró che lo stato rischiava il disastro finanziario , era necessario nazionalizzare le risorse e le proprietá della Chiesa . Dopo la nobiltá , l’Assemblea era pronta a colpire il clero . Il 2 novembre con 510 voti a favore dei 346 contro , la proposta di impossessarsi di numerosi beni del clero fu approvata dall’Assemblea. Il 19 dicembre furono messi all’asta beni ecclesiastici per un ammontare di 400 milioni di lire . Nei mesi successivi fu deciso che il diritto di eleggere era riservato ai cittadini di sesso maschile con almeno 25 anni ed in grado di pagare un’imposta pari a 3 giornate lavorative . Per essere elettori dell’assemblea bisognava pagare per 10 giornate lavorative mentre per 50 lavorative per diventare deputati. Ad un anno dall’inizio della rivoluzione fu deciso di fare un’immensa manifestazione al Campo di Marte con il re , Guardia nazionale , popolo e Assemblea nazionale . Il 14 luglio 1790 fu uno dei momenti piú sereni e festosi della rivoluzione !