La Rivoluzione Francese: La fuga del re

A seguito della grande manifestazione del 14 luglio 1790 , l’Assemblea continuó il suo lavoro nella formulazione di una costituzione .

In questi mesi ci fu la crescita di club di sinistra facilitata dalla quota di iscrizione bassa: 24 lire per giacobini ed addirittura 1 lira e 4 soldi per cordiglieri.

Questi club ammettevano le donne e nell’agosto del 1790 i giacobini a Parigi erano quasi 1.200 , mentre i cordiglieri furono destinati ad essere il più importante club della Rive Gauche .

Intanto si avvicinava la fine di Mirabeau che con il suo progetto di monarchia costituzionale era l’unico a garantire un futuro al re.

Il 28 febbraio del 1791 , l’Assemblea fu chiamata ad approvare una legge contro i movimenti dei sospetti emigrati. Molti pensavano che non bisognava concedere il diritto ad alcuni nobili di lasciare la Francia: potevano organizzare una controrivoluzione.

Mirabeau si oppose a tale legge ed affermò che era contro la Dichiarazione dei Diritti. Si scontrò in assemblea con cordiglieri e giacobini e rimproverò essi , urlando ” Zitti,voi trenta!” per mettere in risalto il loro numero nell’Assemblea che rimpiccioliva le pretese di rappresentare il popolo.

Il 25 marzo passó la notte con due ballerine dell’Opéra e due giorni dopo ad Argenteuil lo colpirono spasmi intestinali , tornato a Parigi il medico Cabanis lo visitò.

Mirabeau era malato : pericardite linfatica aggravata da infiammazioni epatiche, gastriche e renali.

Il 2 aprile uno degli eroi della Rivoluzione morí e la frase pronunciata pochi giorni prima di morire risultò profetica “con me muore la monarchia, le fazioni deprederanno le sue spoglie ” .

Lasció la sua ultima arringa a Talleyrand dove affermava l’obbligo di dividere i beni ereditari in quote eguali e inalienabili. Fu questa la sua ultima idea che lasciò all’Assemblea.

La morte di Mirabeau suscitò un dibattito: la costruzione di una sorta di Pantheon per gli eroi della rivoluzione . La proposta arrivò dal marchese di Pastoret che scelse la chiesa di Sainte-Genevieve come perfetta per il progetto. La sua funzione fu quella di celebrare l’immortalità degli eroi . Il 4 aprile verso le 6 di sera iniziò un lungo corteo dalla casa del defunto. Guardie nazionali, popolo , Assemblea , amministratori e giacobini :tutti parteciparono! Verso 00:00 il corteo giunse a Saint Genevieve ed il corpo posizionato affianco a quello di Cartesio.

Negli stessi giorni , il re voleva uscire da Parigi per svolgere i riti di celebrazione della Pasqua ma il clima parigino del 1791 era teso. Mancanza di lavoro , paura per la controrivoluzione, scioperi frequenti rendevano la capitale particolarmente bollente. Il 18 aprile quando il re e la regina cercarono di raggiungere la loro carrozza , si videro sbarrare la strada da una folla minacciosa .

Intervenne La Fayette che cercó di liberare il cammino ma le sue Guardie Nazionali non obbedirono agli ordini ed il re e la regina tornarono nei loro appartamenti.

Il re contestó all’Assemblea che era un suo diritto lasciare Parigi per un raggio di 20 km ma questa esperienza spinse Luigi ad abbracciare un piano di fuga.

I suoi consiglieri Breteuil e Calonne spinsero verso questa soluzione insieme al marchese di Bouillè che era comandante militare a Metz ed assicuró la protezione militare al re nel piano di fuga.

La cittá da raggiungere era Montmedy , a coordinare il piano di fuga era Axel Fersen , un ufficiale del reggimento svedese che aveva concepito per Maria Antonietta un sentimento di affettuosa devozione .

Egli raccomandó l’utilizzo di una carrozza veloce e leggera e che il re e la regina viaggiassero separati ma Maria Antonietta impose la scelta di una spaziosa berlina.

La regina indossó un abito nero e si trasformò nelle vesti di una badante per bambini , il re si calò nella parte del cameriere Durand . Alle due di notte del 20 giugno arrivarono a Porte Saint-Martin dove entrarono nella loro berlina guidata da 6 veloci cavalli. Arrivati a Meaux ( 50 km da Parigi) fecero colazione : carote e piselli avvolti nella gelatina. Dopo , proseguirono il viaggio ed a Chalons la carrozza urtò con una ruota contro una pietra miliare e si spezzarono le cinghie . Ci volle mezz’ora per ricominciare il cammino , la famiglia reale era in ritardo con il piano prestabilito! Ad aspettarli a Pont de Somme-Vesle c’era Choiseul , un uomo scelto da Bouillè per scortare l’equipaggio. Alle 4:30 i reali erano in ritardo di 2 ore dai tempi previsti e Choiseul si allontanò dalla cittadina , convinto che il piano fosse fallito.

A peggiorare le cose fu la notizia della fuga del re che iniziò a dilagare da Parigi , quando i reali arrivarono a Varennes , il comandante della scorta prevista Rohring lasciò ai suoi uomini la libertà di cercare un posto dove dormire e quando gli arrivó l’ordine di adunare le truppe , ciò risultò impossibile perché si erano sparpagliate per la cittadina francese .

Quando il re arrivò a Varennes , l’allarme generale scattò ed in assenza del sindaco, il procuratore Sauce fermò la berlina

I documenti parevano in ordine ma l’ostinazione di un mastro di posta ,Druoet, che lavorò nella cavalleria e conosceva il volto della regina , cambiarono le idee al procuratore.

Arrivò un giudice di pace , Destez, che aveva abitato a Versailles .Avvenne il riconoscimento e Maria Antonietta con Luigi all’alba del giorno dopo ricevettero la visita di due rappresentanti dell’Assemblea Nazionale : Petion e Barnave . Successivamente partirono da Varennes ed il re riportato a Parigi .

L’Assemblea dichiarò che le funzioni del re erano sospese fino a quando l’Assemblea non avesse concluso i lavori per dare alla Francia una nuova costituzione .

Nel mese di luglio si decisero una serie di provvedimenti per frenare l’insurrezione popolare .

Il 9 del mese si proibirono le petizioni con firme collettive ed insieme alla legge Le Chapelier che vietava gli scioperi e le coalizioni operaie, furono le mosse per calmare le acque. Il 17 luglio , La Fayette ottenne l’approvazione dell’uccidere i manifestanti più violenti e nello stesso giorno le sue guardie uccisero 13 manifestanti durante una rivolta. La repressione alla violenza doveva essere spietata ! Fu questo il segnale di La Fayette. Nel luglio del 1791 , Robespierre convinse i giacobini a non firmare la petizione per abdicazione del re e ciò causò lo scisma nel suo club , nacquero i foglianti. Il 13 settembre il re accettò la Costituzione ponendo fine ad una serie di tensioni! Era solo la quiete prima della tempesta!

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