La dottrina del ‘non-sè’ Buddhista

La dottrina del non-sè è una delle più importanti teorie buddhiste. Una delle caratteristiche che maggiormente differenzia la religione (o meglio, filosofia) buddhista è la concezione di un Sè, di un Ego, di un’Anima. Infatti, proprio secondo il Buddha Siddharta tale credenza è soltanto un’ erronea idea radicata nell’uomo dalle altre religioni

Il sè nelle altre religioni

La grande maggioranza delle religione prevede l’esistenza di un’entità trascendentale e permanente, immutabile dietro il mondo fenomenico in perfetto mutamento. Secondo tali religioni ogni individuo ha un’anima creata da Dio che potrà vivere in un mondo ultraterreno, oppure passerà da un’anima all’altra. Il buddhismo, unico nella storia, nega l’esistenza di questo.

Il sè per il buddhismo

Difatti, se provassimo a definire un ‘io’, entreremmo in difficoltà. Proviamo a fare un esempio: se chiedessero a Socrate ‘Chi sei?’, egli risponderebbe ‘Io sono Socrate’, ma chi è Socrate? Socrate è un uomo, ma è anche l’ambiente in cui egli ha vissuto, è la famiglia nella quale è cresciuto, è i discorsi avuti con i compaesani. Semplicemente, secondo la filosofia buddhista sarebbe impossibile definire un’entità immutabile e immobile dentro di noi, poichè ciò che siamo è in perenne mutamento e assolutamente dipendente da fattori esterni e il modo in cui noi li percepiamo.

Anzi, pur essendo immaginaria e falsa, essa è la causa dei pensieri nocivi di ‘io’ e ‘mio’. Si tratta della causa prima di ogni tendenza egoistica, di ogni desiderio malsano. Dal momento che le tendenze egoistiche sono il motore di sentimenti come l’odio, la malizia, l’attaccamento , l’orgoglio, la vanità, la filosofia buddhista individua proprio nell’idea del sè la causa di tutti i tormenti dell’animo umano. In altre parole, si può far risalire a questa falsa nozione tutto il male che c’è nel mondo.

Il Buddha conclude che non esiste nulla dietro l’uomo che possa essere considerato un sè, proprio perchè ogni cosa è condizionata, relativa e interdipendente. Solo eliminando la concezione di sè l’uomo può svincolarsi da tutti i sentimenti malsani che ne derivano; dunque è possibile fondare la propria vita su principi come l’amore universale.

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