La conquista di Gerusalemme!

Fallito il tentativo di Pietro l’Eremita, il 15 agosto 1096 le truppe di alcuni dei piú importanti signori d’Europa iniziarono il loro cammino verso Gerusalemme prendendo strade diverse e incontrandosi solo a Costantinopoli, il primo ad arrivare nella capitale dell’ impero fu Ugo di Vermandois, fratello di Filippo I (re di Francia). Riuscí a portare con sè alcuni dei piú importanti vassalli del fratello, come Gilberto di Garlande. Il suo viaggio fu attentamente pianificato e molto probabilmente invió una lettera ad Alessio I per informarlo del suo imminente arrivo.

Quando giunse a Costantinopoli nel novembre del 1096 fu accolto piacevolmente dai bizantini, l’imperatore era preoccupato dall’arrivo di importanti eserciti nel suo territorio per tale motivo cercó di ospitarli con generositá per distorglierli dal reale obiettivo.

Inoltre Alessio sostenne finanziariamente le truppe occidentali in cambio solo della fedeltá dei piú importanti signori, il suo obiettivo era riconquistare territori senza usare le proprie truppe .

Il secondo nobile ad arrivare in oriente fu Goffredo di Buglione, Duca della Bassa Lorena, vassallo dell’imperatore Enrico IV. Nella sua spedizione c’erano due dei futuri re di Gerusalemme, il fratello minore Baldovino ed il cugino Baldovino di Le Bourcq, oltre ai conti di Toul e di Hainault.

La marcia di Goffredo fu lunga ma non turbolenta, lasció la Lorena ad Agosto e seguí la strada dei crociati della prima ondata, giungendo alla frontiera bizantina nel novembre.

Goffredo, preoccupato del trattamento di Alessio ad Ugo di Vermandois, non stipuló un accordo immediato con l’imperatore preoccupato da un’eventuale trappola. Il Duca entró a Costantinopoli solo il 23 dicembre 1096.

Il terzo esercito ad arrivare fu quello di Boemondo di Taranto , vassallo del fratellastro Ruggero Borsa, quindi di sangue normanni. Insieme a lui c’era anche il nipote, Tancredi d’Altavilla. Il suo esercitó attraversó l’adriatico partendo da Bari e arrivó nell’aprile del 1097 a Costantinopoli.

Boemondo che in patria non aveva un grande potere, era agguerrito per conquistare territori propri in oriente. Stipuló subito un accordo con Alessio ed il rapporto con l’imperatore gli permise di diventare uno dei leader della crociata.

In seguito a giungere in oriente fu l’esercito di Raimondo IV di Tolosa, il piú organizzato e ricco. Con lui c’era anche Ademaro di Le Puy , il comandante della spedizione scelto dal papa.
L’ultimo du quello di Roberto di Normandia e Stefano di Blois.

I crociati radunati i loro eserciti partirono alla volta di Nicea che fu conquistata il 19 giugno 1097. Durante l’assedio gli occidentali costruirono torri d’assedio e catapulte e aiutati dalle navi bizantine portarono in breve tempo alla resa della cittá.

I crociati avanzarono verso sud e il 1 luglio 1097 ci fu la sanguinosa battaglia di Dorylaeum, l’avanguardia cristiana composta da 20.000 uomini guidati da Boemondo, Roberto di Normandia e Stefano di Blois si scontrarono con l’esercito del sultano Kilij Arslan.

Il grosso dei crociati era distante 5 km all’inizio del conflitto e solo le abilitá militari di Boemondo evitarono il disastro.

Egli diede ordine alla fanteria di allestire un accampamento difensivo con le spalle alla palude, mentre i cavalieri avanzavano verso il nemico.

Le cose si misero male e ci fu un cruento conflitto corpo a corpo. Dopo 5 ore, le truppe cristiane stavano per essere massacrate ma l’arrivo del contingente crociato di oltre 30 mila uomini guidato da Goffredo e Raimondo rovesció le sorti del conflitto.

Al termine della battaglia l’esercito si riuní a Konya e mostrava chiari segni di esaurimento a causa della marcia in territori aridi e caldi in piena estate.

Il 10 settembre arrivarono ad Eraclea ed il grosso dell’esercito mosse verso nord in direzione di Cesarea , oltrepassó le montagne per poi svoltare verso sudest fino a raggiungere Coxon e infine giungere ad Antiochia da nord .

I crociati avevano fatto un percorso di oltre 650 km e conquistarono le cittá vicino Antiochia per prendere di assedio quest’ultima e portarla alla resa a causa del mancato apporto di beni primari, intanto Baldovino di Boulogne lasció l’esercito per conquistare Edessa il 10 marzo 1098, dando vita al primo stato franco nel Levante.

Nello stesso tempo gli occidentali presero d’assedio Antiochia dall’ottobre 1097 al giugno 1098, questo evento mise a dura prova l’esercito perchè iniziarono a mancare le risorse e risultava sempre piú difficile conquistare la ben organizzata cittá siriana, solo il tradimento di un armeno che si trovava a controllare una delle porte della cittá, Firuz, permise ai crociati il 7 giugno di fare breccia tra le mure di Antiochia e compiere un vero massacro all’interno della cittá.

Il 28 giugno, i crociati respinsero un attacco musulmano e consolidarono il loro controllo, Boemondo grazie al ruolo svolto durante l’assedio diventò il signore di Antiochia (fu lui a contrattare con l’armeno Firuz).

In seguito i crociati conquistarono altri territori ed il 16 maggio 1099 partirono da Tripoli alla volta di Gerusalemme, dove arrivarono alle sue mura il 7 giugno 1099, conquistarono Giaffa che aveva uno sbocco sul mare e da lí arrivarono le navi genovesi il 13 giugno ricche di legname per la costruzione di armi d’assedio.

I primi attacchi fallirono perchè le truppe di Goffredo e quelle di Raimondo non erano unite, il 15 giugno un’importante riunione ristabilí l’unitá negli eserciti crociati ed una volta completati i preparativi, fu stabilito di svolgere il 6 luglio una solenne processione religiosa intorno alle mura della cittá .

Il 9 luglio arrivó la notizia che il numeroso esercito di al-Afdal aveva lasciato l’Egitto per arrivare in soccorso ai musulmani di Gerusalemme. Ora o mai piú, capirono i crociati.

Il 13 luglio inizió l’assalto finale con attacchi alla porta di Sion e quella di Damasco, i musulmani si difendevano con catapulte mentre i crociati utilizzarono le loro torri d’assedio.

Lo stesso  Goffredo di Buglione insieme a Tancredi d’Altavilla erano in prima linea con le loro balustre ma i primi tentativi fallirono, il 15 luglio la torre dove lo stesso Goffredo era sopra , riuscì ad appoggiarsi sulle mura di Gerusalemme ed i fratelli Engelberto e Letaldo di Tournai furono i primi a penetrare nella cittá, subito seguiti da Goffredo e Tancredi.

Una volta entrati i crociati compirono un vero e proprio massacro , i cronisti dell’epoca parlano di un “sangue che ribolliva” o “il sangue arrivava alle ginocchia dei cavalli”.

Non abbiamo numeri certi sulle vittime di quel giorno, non sono 70 mila come i cronisti arabi affermarono in seguito ma parliamo di migliaia di donne, bambini e uomini che furono uccisi senza pietá.

I cadaveri rimasero per le strade a lungo e solo il 18 luglio furono trasportati fuori dalla cittá e bruciati. I crociati in seguito arrivarono alla basilica del Santo Sepolcro ed in lacrime iniziarono a pregare.

Terminava un lunghissimo cammino che culminó con un vigliacco massacro. Gerusalemme 3 anni dopo la predica di Urbano II fu conquistata, il papa non venne a conoscenza dell’impresa poichè morí pochi giorni dopo.

In europa l’arrivo della notizia fu celebrato con cerimonie e feste, Gerusalemme tornava in mani cristiane 500 anni dopo la sua perdita.

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