L’anima di Pessoa è un uragano:
Qui staticità e ripetizione regnano sovrane, contrapposte al dinamismo di uno spirito inquieto che si perderà perpetuamente.
Pessoa diventerà la voce dell’umanità stessa…
Il Libro dell’Inquietudine è una raccolta di frammenti di autobiografia di un eteronimo come espediente letterario, summa teologica di un uomo e un artista che visse e lavorò all’ombra del proprio smarrimento di fronte alle cose all’inconoscibilità dell’Io. In quest’opera sono raccolti in maniera disordinata i pensieri del protagonista Bernando Soares, che è l’alter ego dell’autore. Egli scrive del proprio dolore con onestà e con una forza comunicativa che, nonostante l’incredibile delicatezza, riesce a tratti violenta e struggente. Soares il fragile, l’acuto, il silenzioso, abita la vita nei suoi toni più grigi, eppure l’ama come un vizio, come una droga, come una passione a cui non ci si può sottrarre, alla ricerca di un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà. Fermando Pessoa narra delle proprie sofferenze, del proprio conflitto interiore come se fossero universali, come se tutti gli uomini fossero afflitti, ed è questo che alla fine del romanzo accadrà. Questo “zibaldone” vi trascinerà in un uragano, che è l’anima di Pessoa; vi strapperà tutte le certezze e vi lascerà solo domande senza risposte, solo inquietudini.