Il Direttorio e le prime glorie di Napoleone

Il 2 novembre 1795 i membri del Direttorio si recarono al palazzo del Lussemburgo, designato come nuova residenza per l’istituzione. Il Direttorio firmò al suo interno il processo di instaurazione. La settimana seguente furono nominati tutti i ministri.

L’impresa più difficile era trovare quello delle Finanze, l’incarico fu offerto a Gaudin che declinò più volte la proposta. “Laddove non ci sono finanze, nè mezzi per farle un ministro è inutile”. Gaudin aveva ragione, il Direttorio non ha contabilità,denaro e bilancio.

La situazione è gravissima: negli uffici manca l’inchiostro e l’illuminazione, la manutenzione stradale non viene effettuata, gli ospedali senza fondi e le prigioni incustodite. Il Direttorio scelse la strada del prestito:600 milioni di franchi in valore metallico .

Il primo terzo del prestito doveva essere versato entro il 10-20 gennaio 1796, le altre due tra il 20 febbraio -20 marzo. Ci furono alcuni giorni di grande speranza .Il 19 febbraio 1796 il Direttorio fece bruciare in Place Vendome tutti i macchinari per la produzione di quella moneta cartacea(assegnati) che aveva portato al disastro economico.

Tuttavia , quando giunse momento di pagare tutti si tirarono indietro. Invece dei 60 miliardi furono restituiti 13 in carta moneta e 8 in valore reale. Restava un’unica soluzione: inventare una seconda carta moneta , il 18 marzo 1796 venne creato “il mandato territoriale”.

Dovevano avere corso legale ed essere accettati dallo Stato e dai privati. Potevano venire scambiati in qualsiasi momento con una porzione di demanio pubblico . Ne vennero emessi per una somma totale di 2 miliardi e 400 milioni.

Tuttavia , il Direttorio fece un grosso errore. Obbligò di effettuare ogni transazione in mandati bloccando il mercato. La Francia si trovò di nuova immersa nel caos. La nuova moneta perse in 9 mesi il 90% del suo valore ed il 4 gennaio 1797 venne votata la legge che demonetizzava il mandato.

Il Direttorio scelse ancora l’arma dei prestiti e tutti attingono alle risorse dello stato e si vendono i beni dei condannati, falliti e emigrati. Anche i mobili di Versailles vengono venduti. Si legge dappertutto” proprietà nazionale in vendita” .

Il Direttorio in questa dissoluzione considerò la guerra come unica soluzione . Grazie ad essa arrivava l’enorme risorsa del saccheggio. Si concepì un piano molto vasto contro l’Austria: tre armate avrebbero marciato su Vienna da tre direzioni diverse.

Una di esse fu affidata al generale Napoleone Bonaparte, la scelta fece scandalo perchè il corso al suo attivo aveva una sola vittoria e veniva considerato inesperto. Gli inizi di Bonaparte furono straordinari: conferì disciplina al suo esercito ed arrivarono vittorie travolgenti in Italia dove la sua armata fu spedita.

Montenotte, Dego, Millesimo, i piemontesi accerchiati e gli austriaci battuti . La conquista di Torino , la Lombardia presa in 3 giorni. Milano che si consegna tra l’aprile ed il maggio del 1796. Dopo arriva l’assedio a Mantova , gli austriaci tentano di bloccare l’avanzata con quattro armate.

La prima viene dispersa il 5 agosto a Castiglione , la seconda attaccata , inseguita e smembrata, la terza respinta ad Arcole nel settembre e la quarta distrutta e catturata. Napoleone inizia ad avere la sua gloria con questi straordinari successi, avanza su Vienna e spinge le sue armata a 100 km dalla capitale.

Inizia a trattare un armistizio con l’arciduca Carlo che si trasformò in preliminari di pace a Leoben il 18 aprile del 1797. Napoleone ben presto diventò l’uomo più potente della Repubblica , il Direttorio voleva controllarlo imponendo un collaboratore al suo fianco . Il corso rifiutava e minacciava le sue dimissioni, ogni volta il Direttorio rinunciò.

Napoleone sapeva di essere indispensabile e ne approfittava. Nel 1797 rifiuta le istruzioni che arrivano dal Direttorio, negozia di propria iniziativa la pace senza consultarsi con nessuno. Se non è ancora dittatore in Francia lo è in Italia. Il Direttorio , però,non poteva che ringraziarlo.

Con la sua campagna in Italia milioni affluivano a Parigi. Intanto, in Francia il popolo vuole un cambiamento nel Direttorio, vuole la tranquillitá e nelle elezioni del 27 marzo 1797 vota per la maggioranza tutti uomini moderati o filo monarchici.

Il nuovo governo forma un nuovo programma: all’interno pacificazione politica e riordino delle finanze. All’estero: pace generale e fine dell’imperialismo e della propaganda rivoluzionaria. Il problema risultò, tuttavia, che il Direttorio fosse nelle mani di gente poco carismatica e nonostante la maggioranza moderata erano numerose le lotte intestine.

Alcuni deputati approfittano di questa debolezza come Barras. Aveva svolto un ruolo importante durante il Terrore e preoccupato del suo passato cercò di organizzare un cambiamento nel potere.

Influenzò i due Consigli legislativi ed a luglio fu deciso il licenziamento dei ministri francesi. Il ministero della Guerra fu affidato a Hoche ma non aveva l’età per diventare ministro. Diede le dimissioni e Bonaparte si offrì di sostituirlo. Intanto, Barras ammassa 30.000 uomini nei pressi di Parigi e Bonaparte gli invia Augereau per comandarli.

I due erano alleati per interessi comuni: Barras voleva salvarsi e Bonaparte voleva il potere. Il 4 settembre 1797, verso le 3 del mattino, le Tuileries vengono circondate ed i deputati convocati in fretta.

Il giorno seguente furono costretti ad accettare le richieste di Barras: viene rimessa in vigore la legislazione terrorista, la stampa di destra soppressa ed alcuni deputati arrestati. Sbarazzatisi dell’opposizione, Barras e Bonaparte fecero adottare una legge che riducesse di due terzi il debito pubblico.

Il 17 ottobre 1797 i preliminari di pace con l’Austria raggiungono un trattato definitivo a Campoformio. L’Austria abbandonava i suoi possedimenti in Italia ed in compenso la Francia soppresse la Repubblica di Venezia ed i suoi territori affidati agli austriaci.

Nel nord Italia si forma la Repubblica Cisalpina alla quale Bonaparte dà una prima costituzione. Era l’inizio dell’ascesa del generale corso. Il Direttorio introducendo l’esercito nella politica fece un’enorme errore. Il rinvio del suo progetto monarchico non poteva che portare alla guerra ed a scenari imprevedibili!

 

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