Il cavolo e le altre crucifere, proprietà ed usi in cucina

Lo chiamiamo genericamente “cavolo”, ma nella famiglia delle crucifere sono presenti molte varietà di questo ortaggio tipicamente invernale, tutte con molteplici usi in cucina e utilissime proprietà per la nostra salute.

Le varietà più diffuse in Italia sono:

  • Cavolfiore bianco – si chiama così per la sua caratteristica forma a fiore, quando è fresco si presenta con le infiorescenze (cimette) ben chiuse. Ha un basso contenuto calorico e un alto potere saziante. Ricco soprattutto di potassio, ma anche calcio, fibre, acido folico, ferro, fosforo e vitamina C. Possiede proprietà antinfiammatorie, anticancro e antiossidanti. In cucina si consuma lessato, ideale come condimento della pasta, per flan e sformati e in pastella per saporite frittelle.
  • Cavolfiore viola è un incrocio tra cavolo broccolo e cavolfiore comune. In Sicilia troviamo quello violetto, conosciuto come “Violetto di Sicilia”. Questa varietà è ricca di carotenoidi e antociani, che svolgono la funzione di antiossidanti, aiutando a contrastare i danni causati dai radicali liberi. In cucina si utilizza come il cavolfiore bianco, ma il suo colore particolare permette di ottenere zuppe, purè e vellutate molto coreografiche.
  • Cavolo verde cimoso o broccolo romanesco – contiene vitamina A, vitamina C, magnesio, calcio e fosforo, oltre ad essere un alimento antiossidante e depurativo. Si può consumare sia crudo che cotto, per questo si consigliano cotture brevi o la cottura al vapore che ne preserva le proprietà.
  • Cavolo cappuccio verde – è particolarmente ricco di potassio e contiene buone quantità di calcio e fosforo. Rappresenta un valido aiuto per prevenire il raffreddore grazie all’elevato contenuto di vitamina C (circa 60-80 mg ogni 100 grammi, contro i 45 dell’arancia) e allo zolfo, disinfettante e tonificante nelle affezioni dell’apparato respiratorio. Per mantenere al massimo le proprietà nutrizionali si consiglia di consumarlo da crudo in insalata, stufato o cotto a vapore per non più di venti minuti. E’ l’ingrediente base dei crauti.
  • Cavolo cappuccio rosso – ricco di vitamina C e beta-carotene, è considerato dagli esperti un alimento amico del cuore. Può essere consumato sia crudo nelle insalate che cotto in risotti, vellutate o salato in padella come contorno.
  • Cavolo verza – è forse la varietà di cavolo più conosciuta (in Piemonte è famoso quello di Montalto Dora) contiene vitamina A, vitamina C e vitamina K e sali minerali come potassio, ferro, calcio, fosforo e zolfo. Possiede proprietà antinfiammatorie e protettive per l’apparato gastrointestinale ed è considerato un ottimo rimedio naturale per prevenire la stipsi. In cucina si presta a molte preparazioni e si può consumare sia crudo che cotto, l’ideale è consumare le foglie esterne più dure cucinate in vario modo e tenere il cuore per delle gustose insalate invernali.
  • Cavolo nero toscano – a differenza degli altri tipi di cavolo non si presenta con una testa tondeggiante, ma con foglie scure lunghe e sottili. Molto utilizzato in zuppe e minestre, tra le quali spicca sicuramente la famosa “ribollita toscana”, ha notevoli proprietà depurative e un elevato contenuto di vitamina C, è considerato un alimento dalle proprietà antitumorali, sopratutto per quel che riguarda colon, retto, stomaco, prostata e vescica.
  • Cavolini di Bruxelles – sono i più piccoli della famiglia, ma non per questo meno preziosi, contengono infatti potassio, calcio, fosforo, vitamina C, vitamina A e vitamina K. Hanno proprietà antianemiche e disintossicanti. Quando si acquistano devono essere compatti e duri, di colore verde brillante. Si cucinano scottati in acqua bollente salata per una decina di minuti e poi subito scolati e saltati in padella.
  • Broccoli e broccoletti – molto simili al cavolfiore si presentano con infiorescenze di un bel colore verde scuro, che al momento dell’acquisto si devono presentare compatte e senza nessun segno di ingiallimento. Hanno un buon contenuto in vitamina C, potassio, fosforo e calcio. Grazie alla buona quantità di fibre aiutano il lavoro dell’intestino e scongiurano i tumori legati all’apparato digestivo. Essendo molto sazianti sono utili in una dieta ipocalorica. Vanno precedentemente lessati, mentre i più piccoli si possono anche saltare direttamente in padella e sono l’ingrediente principale delle “orecchiette alle cime di rapa” baresi.

Durante la cottura tutti i tipi di cavolo emanano un odore caratteristico che spesso può risultare sgradevole; questo è dovuto alla grande quantità di zolfo contenuta, ma per evitare questo inconveniente è sufficiente mettere una tazzina con un po’ di aceto o una mollica di pane imbevuta nell’aceto sopra il coperchio della pentola durante la cottura.

Il cavolo è protagonista anche di molti modi di dire sopratutto legati al suo scarso valore commerciale; espressioni come: farsi i cavoli propri, non capire un cavolo, non fare un cavolo, stare come i cavoli a merenda, non valere un cavolo, andare a ingrassare i cavoli, hanno fatto di questo ortaggio (mai tanto erroneamente) un simbolo di cosa spregevole e di scarso valore.

il cavolo
Insalata invernale di cavolo, mele e frutta secca

Trovi questa ed altre ricette con il cavolo su “Il Folletto Panetiere

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