I quattro volti del nazionalsocialismo

Molte volte, in passato e anche tutt’ora, si racconta di Nazismo e del suo fondatore, Adolf Hitler, della Germania e del cosiddetto Terzo Reich “Millenario” e di quegli anni decisamente folli che hanno portato distruzione e milioni di morti in tutto il continente europeo: una volontà pianificata di violenza e di annientamento, odio e terrore organizzato.
Esso verrà identificato in 4 (quattro) “Volti del nazionalsocialismo”.
Per primo, il nazismo quotidiano anche definito come la banalità del male: il nazismo interno dove, attraverso le riprese di cerimonie e feste, si racconta la vita quotidiana ai tempi del dittatore (Fuhrer). Durante quel periodo, la maggior parte del popolo tedesco non si accorge di abitare vicino ai campi di concentramento. Le infinite disumane violenze nei campi della morte, una sistematica violenza in nome della scienza e della razza che porteranno a condurre esperimenti sui corpi deboli ed indifesi. Questo si tratta del secondo volto e sarà considerato come “Nazismo criminale”. Heirinch Himmler, il comandante delle SS, decide che nella Germania Meridionale sorgerà il primo campo di concentramento nazista: Dachau.
Esso farà da tragico modello per gli altri lager che i tedeschi costruiranno in Germania e nei Paesi europei conquistati militarmente. Dachau può essere considerato come la scuola di assassinio delle SS: una spietata struttura dove si poteva esercitare un terrore senza precedenti. Sopra l’ingresso verrà esposta una scritta “Arbeit Macht Frei” (il lavoro rende liberi), una raccapricciante ironia che si ritroverà nel famoso campo di sterminio, Auschwitz. Un salto! Tra il 1941 e il 1942, da campo di lavoro e di detenzione a luogo di sterminio di massa. Il problema delle conquiste del Reich tedesco, sono le numerose comunità ebraiche; il numero degli ebrei da gestire diventa così alto da imporre una soluzione per il problema ebraico. Così nel 1941, Himmler convoca Rudolf Hoss (futuro comandante del più famoso campo di sterminio): verrà scelto Auschwitz, sia per la sua posizione dal punto di vista delle comunicazioni sia perchè il territorio può essere facilmente isolato e camuffato, per eseguire l’ordine sulla questione del problema ebraico. Successivamente verranno creati altri campi: Belsen, Treblinka, Mauthassen. Sono luoghi senza legge dove ogni guardia può esercitare il potere assoluto su ogni internato (rasati, affamati, marchiati) . Il nome dell’internato? Senza identità, al prigioniero gli verrà negato il nome, ridotti a semplici numeri tatuati nella pelle e un simbolo di distinzione: per esempio, triangolo rosso per i prigionieri politici e per gli ebrei contrassegnati con due triangoli sovrapposti di colore giallo.
Nel 1942, iniziano le eliminazioni di massa: a Belsen entrerà in funzione la prima camera a gas, a Sobibor ed a Treblinka verrà utilizzato il monossido di carbonio, ad Auschwitz verrà sperimentato lo ZyklonB. Infine, i corpi verranno bruciati nei forni crematori o in roghi all’aria aperta. Per chilometri si espande l’odore di morte che rimarrà impresso nella memoria dei sopravvissuti. In totale quasi 6.000.000 le vittime della ferocia folle nazista.
Nel 1945, gli Alleati inizieranno a scoprire ciò che i nazisti hanno lasciato: il 27 gennaio 1945, i russi faranno la scoperta del campo di Auschwitz.
Per fuggire alle conseguenze della disfatta tedesca, a seguito dell’operazione Alleata dello sbarco in Normandia, e per fuggire dal giudizio di un tribunale (Processo di Norimberga), all’ insaputa del Fuhrer Adolf Hilter e del Reichfuhrer delle SS Heinrich Himmler (gli unici che credevano ancora nella vittoria finale), uomini rappresentanti il potere assoluto del reich si riunirono per iniziare a discutere su come salvare se stessi e il proprio ingente patrimonio. Tra i tanti il numero due della gerarchia nazista, Martin Bormann, il ministro degli armamenti, Albert Speer, oltre ai grandi industriali che nel 1933 si erano schierarti con il sogno di Hilter, ora erano i primi a prendere le distanze, perfettamente consapevoli che la guerra fosse ormai perduta. Questo volto lo definisco “Nazismo in fuga”. La cosiddetta “Ratline” (la via dei topi). Numerose persone che hanno commesso crimini di guerra utilizzarono questa rete per approdare in una nuova terra, rinnegare ciò che avevano commesso e farsi una nuova vita. Possiamo ricordare: Klaus Barbie (soprannominato, “il macellaio di Lione), Adolf Eichmann la mente della “soluzione finale”, Josef Mengele “il dottor Morte” o “l’angelo della morte di Auschwitz”, Erich Priebke il boia delle fosse Ardeatine.
Si è sempre detto che il manifesto del partito nazista di Hitler fosse alimentato da nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo. Alle spalle di tutto questo c’era dell’altro, gli ingredienti erano: mitologia nordica, razzismo ed esoterismo. Unendo questi, il nazismo credeva di arrivare a dominare il mondo. Un lato oscuro del nazismo, il cosiddetto “Nazismo esoterico” (il quarto volto). La storia ufficiale ci dice che il nazismo ebbe origine in una birreria, la storia occulta ci dice che la sua fondazione è legata ad una società segreta, Thule e Ahnenerbe. Erano istituzioni a livello scientifico che dovevano trovare le tracce archeologiche e antropologiche della pre-esistenza della razza ariana, e scovare in ogni angolo del pianeta Terra quelle che si definivano le radici perdute del popolo germanico. Tutto quello che è successo e quello che sappiamo è avvenuto per mano di Himmler

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