Quando riprese il controllo del regno, però, revocò la sua Costituzione e restaurò l’assolutismo.
Ciò portò ad un malcontento del popolo, soprattutto tra i militari, i quali, in tutta risposta, si rifiutarono di partire verso l’America e di partecipare, quindi, ad una spedizione organizzata dal re per riconquistare le colonie americane, che, durante il regno di Giuseppe Bonaparte, avevano rifiutato obbedienza alla Spagna.
Il re fu costretto a concedere la Costituzione nel marzo 1820.
Il re Ferdinando VII, non potendo fare altrimenti, concesse la Costituzione di Spagna, giurando sul Vangelo. I moti si estesero verso la Sicilia, dove, però, gli insorti richiedevano la Costituzione di Sicilia e una certa autunomia.
Contro gli indipendentisti furono mandati i generali Florestano Pepe (che non risolse la situazione) e Pietro Colletta (che represse la rivolta). Tutti questi moti portarono i sovrani della Santa Alleanza, cioè quelli delle proncipali potenze europee, a riunirsj a Lubiana, in Slovenia.
Il re Ferdinando, nonostante avesse promesso al popolo che avrebbe difeso la Costituzione, una volta a Lubiana, mostrò le sue vere intenzioni: ristabilire l’assolutismo. Invocò l’untervento dell’Austria, che inviò 50000 soldati agli ordini de generale Frimont.
Gli austriaci sconfissero facilmente i liberali a Rieti e ad Antrodoco. Ferdinando I tornò al trono. Anche in Piemonte ci furono dei moti.
Quando Vittoro Emanuele I tornò dall’esilio in Sardegna, ristabilì il vecchio ordinento del Regno, eliminando tutto ciò che poteva essere collegato alla Francia (riforme, costruziono, ecc.).
Ciò provocò un malcontento tra i liberali: Carbonari e Federati. I moti iniziarono quando, l’11 gennaio del 1821, degli studenti furono arrestati per essere entrati in teatro col berretto frigio.
In loro soccorso accorsero tutti gli studenti, 80 dei quali furonoarrestati e feriti. I liberali approfittarono della vicenda per chiedere la Costituzione e dichiarare guerra all’Austria. Il 10 marzo del 1821, le guarnigioni di Alessandria, di Vercelli e di Pinerolo insorsero.
Il re Vittorio Emanuele I abdicò in favore del fratello Carlo Felice, che, però, era a Modena. Il regno fu affidato momentaneamente a Carlo Alberto, suo nipote, il quale si mostrò favorevole alla Costituzione (non aveva scelta).
Carlo Felice, però, dichiarò da Modena di non riconoscere la Costituzione di Spagna e invocò l’Austria. L’esercito austriaco e quello sabaudo del generale La Tour sconfissero a Novara i liberali.
Carlo Felice, salito al trono, iniziò una feroce reazione, facendo arrestare e giustiziare i liberali.
Poichè in Italia la situazione era tornata alla normalità, la Santa Alleanza si impegnò in Spagna.
Le truppe francesi (100000 uomini) repressero la rivoluzione spagnola, sconfiggendo i liberali a Madrid e a Cadice. Ferdinando VII tornò al trono e, anch’egli, iniziò una feroce reazione.