Gustav Klimt – il capolavoro ‘Danae’

Nell’articolo di oggi analizzeremo una delle tante opere di Gustav Klimt: il capolavoro Danae; un quadro realizzato nel 1907-1908.

Gustav Klimt – il capolavoro ‘Danae’:

Gustav Klimt il capolavoro Danae
Gustav Klimt, 1907-1908 olio su tela, 77×83 cm.

 

Stile ed origini:

Danae è un dipinto realizzato con la tecnica olio su tela (77×83 cm) prodotto tra il 1907 e il 1908 dal pittore austriaco Gustav Klimt. E’ possibile trovare quest’opera a Vienna, alla Galerie Würthle.

Il quadro è uno dei più noti di Klimt ed appartiene alla sua fase creativa più produttiva, quella dell’età dorata: infatti nel quadro prevale uno stile bidimensionale, elegante e ricercato, che privilegia il colore. Gli elementi decorativi si ispirano alla cultura bizantina ed orientale, ed il tema principale è quello dell’erotismo femminile. L’artista rinuncia alla consueta struttura verticale a favore di uno sviluppo ellittico, giocando con un taglio particolare dell’immagine quasi deformante.

Il soggetto rappresentato nell’opera di Klimt proviene da una leggenda della mitologia greca: la bellissima donna raffigurata è infatti Danae, figlia di Acrisio, re di Argo. Secondo il mito, Danae fu rinchiusa da suo padre in una torre di bronzo per tenere lontani i suoi corteggiatori. Secondo una profezia infatti, se questo non fosse avvenuto, Acrisio sarebbe stato ucciso dal nipote; bisognava quindi evitare che Danae avesse dei figli.

Ciononostante il Dio Zeus, che si era perdutamente innamorato di lei, non si rassegnò: penetrò nella torre sotto forma di nuvola, fecondando la ragazza grazie ad una pioggia dorata mentre dormiva. Da questa unione, nacque Perseo.

Klimt rappresenta questo incontro tra Danae e Zeus come se fosse un sogno, affrontando il soggetto in maniera raffinata e allusiva. Infatti quest’ultima è riportata in primo piano, rannicchiata su se stessa in uno spazio molto stretto, persa nel suo sonno e nella dimensione onirica, totalmente dimentica di sé e in balìa dei propri istinti sessuali.

La pioggia dorata che Klimt usa è in realtà un espediente per narrare l’istintività della donna, che secondo il pittore è una delle prerogative del femminile, più vicino al mondo naturale, e quindi spontaneo.

Questo si capisce  ancora di più dalla posizione in cui Klimt raffigura Danae: una posizione fetale, proprio come se la donna si trovasse in un utero materno, che ci riporta al tema della maternità e della fertilità.

Il viso reclinato e la bocca socchiusa, tuttavia, sembrano narrare il momento dell’estasi amorosa di Danae, descrivendone il suo abbandono totale; tale momento è inoltre ben evidenziato anche dalla lieve contrazione della mano. La donna è quindi raffigurata ed  identificata con la propria sessualità e in completa autonomia.

Il corpo abbandonato al sonno ed al desiderio di Danae nell’opera è circondato e ricoperto dai suoi capelli rossi, da un velo che in parte lo ricopre, e sulla sinistra dalla pioggia dorata che rappresenta Zeus; Klimt aggiunge un unico simbolo maschile, proprio vicino ai genitali della donna e mischiato nella pioggia d’oro: un piccolo e astratto rettangolo nero, che rappresenta il principio maschile, come si può vedere in larga forma nel quadro Il Bacio.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *