Guernica, un dipinto che racconta gli orrori della guerra

Pablo Picasso è nella piena della sua maturità quando per denunciare e commemorare la strage di Guernica realizza un dipinto immenso.
E’ il 26 aprile 1937, quando durante la guerra civile spagnola, le forze dell’aviazione tedesca, che sostenevano insieme al regime fascista italiano il generale Franco, bombardarono la cittadina basca di Guernica. L’attacco ebbe luogo in un giorno di mercato e provoco una strage che seminò terrore nella popolazione. Il governo repubblicano aveva già chiesto a Picasso un’opera che rappresentasse la Spagna; ma quando Picasso seppe dell’attacco rimase totalmente sconvolto che decise di cambiare il soggetto. In appena due mesi lui esegui questa grande tela di quasi otto metri. È per la prima volta Picasso si schiera apertamente contro Francisco Franco.

Descrizione e analisi dell’opera

In Guernica Picasso esprime la sua indignazione e vuole scuotere le coscienze denunciando le atrocità della guerra che colpiscono allo stesso modo crudele donne, uomini, bambini e animali, distruggendo ogni forma di vita.
La lettura dell’opera procede da destra a sinistra per adeguarla alla sua collocazione all’ingresso del padiglione spagnolo. In alto a destra una donna ferita alza le braccia al cielo, tra le case in fiamme. In basso avanza trascinandosi una donna svestita. Quasi al centro, una lampada irradia la sua luce sull’immagine di un cavallo dolorante che tiene in bocca una bomba, simbolo del popolo spagnolo ferito.

Sotto gli zoccoli dell’animale il cadavere di un soldato giace in basso con una ferita sulla mano sinistra. La mano destra del soldato impugna una spada dalla lama spezzata. Dalla stessa mano però sorge un fiore come unica nota di speranza e di pace in mezzo a tanta violenza.
All’estrema sinistra, una madre rivolge la testa verso l’alto per gridare al cielo il suo dolore, mentre stringe il corpo del figlio morto. Sopra la donna compare infine un toro, simbolo del suo sacrificio nell’arena durante la corrida e della Spagna. La scena ricorda una natività sconvolta dal bombardamento.

Il colore e lo spazio

Nell’opera lo spazio è annullato per consentire la visione simultanea dei vari frammenti. Il colore è del tutto assente per accentuare la carica drammatica della composizione. Le figure hanno tratti deformati per accentuare espressionisticamente la brutalità dell’evento.

Pablo Picasso

Guernica in esilio

Picasso non permise che questo dipinto, uno dei suoi più famosi, venisse esposto in Spagna, dal momento che al governo c’era proprio il regime del generale Franco, responsabile della strage. Il dipinto vene così ospitato per molti anni al Museum of Modern Art di New York e tornò in patria soltanto otto anni dopo la morte del generale, nel 1981.

Picasso permise lo spostamento dell’opera dall’America in una sola occasione: nel 1953, a Milano, Guernica venne esposto nel Palazzo Reale ancora danneggiato dalle bombe, insieme con l’altra grande tela che denunciava gli orrori della guerra di Corea.

Ancora oggi Guernica e un manifesto importante contro la guerra…

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