Giacomo Leopardi: “Il sabato del villaggio” tema e caratteristiche

“Il sabato del villaggio” è un componimento di Giacomo Leopardi scritto nel 1829. l’opera descrive la vita paesana durante un sabato sera primaverile, in cui vi è l’attesa per il giorno seguente, poichè festivo. Nel “Il sabato del villaggio” vi è la visione dell’autore sul piacere, inteso come un’illusione della gioia umana, poichè esso è irraggiungibile.  “Il sabato del villaggio” è caratterizzato da strofe di endecasillabi e settenari a rima libera. Il ritmo della prima strofa è caratterizzato da un tono festivo, con un’impostazione allegra, grazie all’uso dei settenari. Il testo nasce nella biblioteca del padre Monaldo, in cui il poeta si dedicava allo studio. Per avvalersi della luce solare, egli posizionava il tavolo vicino alla finestra, e da lì l’autore poteva osservare i paesani organizzarsi per le feste domenicali. Grazie a tale visione, Giacomo Leopardi trasse ispirazione per la sua opera. “Il sabato del villaggio” si apre con la descrizione di un borgo rurale dove, mentre i paesani si preparano per le feste della domenica, si può notare una fanciulla con in mano un mazzo di rose e viole. Le rose e le viole sono state oggetto di discussione, fomentata da Giovanni Pascoli, perchè questi fiori non spuntano in Primavera, stagione in cui è ambientato il componimento. Dopo l’immagine della fanciulla, vi è la descrizione di una vecchietta che racconta alle sue compagne della sua passata gioventù. La vecchietta e la fanciulla presentano un significato allegorico differente: la prima rappresenta la morte; la seconda rappresenta i sogni che non possono essere realizzati. Seguentemente, vi è l’immagine di un contadino che sta fischiando mentre torna a casa, felice del riposo che lo aspetta il giorno seguente. Dipoi, vi è la figura del falegname che sta cercando di terminare il suo lavoro il più presto possibile, per godersi il riposo e la felicità che il giorno seguente porta. Nella terza strofa inizia la riflessione teorico-filosofica dell’autore, in cui egli sottolinea come i paesani vedano la domenica come un giorno di felicità, ma che poi diventa un giorno di tristezza per l’arrivo del lunedì, giorno in cui si riprende a lavorare. Nell’ultima strofa, l’autore si rivolge a un fanciullo immaginario, consigliandogli di godersi i suoi anni spensierati e di non desiderare una crescita che lo porta all’età adulta, perchè quest’ultima si rivela noiosa e triste, in contrapposizione ai sogni giovanili in relazione a quest’età. Vi è appunto una relazione tra “Il sabato del villaggio” e la vita: il sabato rappresenta i sogni giovanili rivolti alla maggiore età, vista come un’età felice; la domenica rappresenta l’illusione terminata dei giovani, una volta arrivati all’età matura tanto desiderata.

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