Francisco José de Goya y Lucientes nasce il 30 marzo 1746 nel borgo di Fuendetodos, presso Saragozza (Spagna).
Figlio di un artigiano e di una piccola proprietaria terriera, inizia a studiare presso la scuola dei Padri Scolopi di Saragozza e nel 1760 inizia anche a prendere lezioni private di pittura.
Nel 1769 decide di intraprendere un viaggio di formazione in Italia. Nel 1773 Goya viene nominato vicedirettore di Pittura all’Accademia di San Ferdinando.
Nel 1799, diventa <<primero pintor de camera del Rey>> (primo pittore da camera del re), è proprio in quell’anno che Goya pubblica “Il sonno della ragione genera mostri”.
Muore a Bordeaux, in Francia nel 1828.
I disegni di Goya erano caratterizzati da tratti distinti quali l’originalità dei temi e l’immediatezza del linguaggio espressivo.
Come ogni artista, anche Goya era solito fare schizzi di prova, disegni o cartoni per arazzi, prima di iniziare l’opera reale. “Il sonno della ragione genera mostri” è il disegno preparatorio per una delle incisioni dei “Capricci”, una raccolta che l’artista realizza per rappresentare le bassezze umane e i vizi.
L’obiettivo dell’artista è quello di mettere in ridicolo la brutalità e di promuoverne la sconfitta.
La scena rappresenta un uomo addormentato circondato da uccellacci notturni, che sembrano quasi uscire dal suo cervello, e da una lince dagli occhi sbarrati.
Goya per realizzare questo disegno utilizza il tratteggio incrociato, creato con una penna e con dell’ inchiostro bruno su carta avorio. I tratti morbidi e leggeri si alternano a quelli fitti e scuri creando un chiaroscuro drammatico.
I tratti più intensi sono presenti prevalentemente nell’enorme uccello notturno che sembra quasi sovrastare l’uomo e i suoi pensieri. L’obiettivo dell’artista è quello di invitare l’uomo a non perdere mai il controllo della ragione sul nostro operato in modo da evitare il prevalere dei nostri istinti peggiori.
Ci sono diverse teorie sull’identità dell’uomo che siede avanti alla lince, una di queste sostiene che quest’ultimo sia lo stesso Goya