Elezioni USA 2020, chi sarà il Presidente?

Mancano ormai poco più di 5 mesi all’evento politico principale del 2020: le elezioni presidenziali americane. Come al solito, sono molto attese e anche importanti vista la grande influenza culturale che gli USA hanno su tutto il mondo occidentale. In particolar modo, le elezioni del 2020 rappresentano un crocevia: gli americani vorranno ancora Donald Trump come Presidente?

Lo sfidante di Trump: Joe Biden

La politica americana è caratterizzata dal dominio dei 2 partiti principali:

  • Partito Democratico, centro-sinistra
  • Partito Repubblicano, centro-destra

Per i restanti partiti (e candidati) c’è davvero poco spazio. L’ultima elezione nella quale un indipendente riuscì a essere rilevante fu quella del 1992. Il candidato in questione si chiamava Ross Perot, imprenditore texano, che strappò molti voti al candidato repubblicano, George Bush Sr., che perse le elezioni contro Bill Clinton.

Stando a cosa ci dicono gli attuali sondaggi, pare che non ci sia partita quest’anno per candidati indipendenti o di altri partiti: i voti sono polarizzati tra Democratici e Repubblicani.

Sappiamo che il Partito Repubblicano sarà rappresentato dall’attuale Presidente: Donald Trump, e com’è di consuetudine per i Presidenti in carica, le elezioni primarie del GOP* sono state stra-vinte da Trump. *=Grand Old Party, sinonimo di Partito Repubblicano

Dall’altra parte, i Democratici sembrano aver trovato il loro presumptive nominee (candidato presunto) prima ancora della fine delle primarie. Si tratta di Joe Biden (ne avevamo già parlato qualche mese fa).

Chi è Joe Biden? E’ un politico di lungo corso dei Dem, la sua prima elezione ad una carica pubblica la affronta nel 1970, quando viene eletto nel consiglio della Contea di New Castle. Pur essendo nato in Pennsylvania, si trasferirà nel vicino stato del Delaware che rappresenterà al Senato federale dal 1972 al 2009. Si candida alla carica di Presidente per 3 volte, nel 1988, 2008 e 2020. Nel 1988 e 2008 si ritirerà durante le elezioni primarie, mentre ora, nel 2020 è il rappresentante Democratico che sfiderà l’attuale Presidente. Nel 2008, pur ritirandosi dalle primarie, verrà poi scelto dal candidato vincente, Barack Obama, come candidato vice-Presidente, il ticket Obama-Biden vince con largo margine le presidenziali del 2008 e Joe Biden diviene il 47° vice-Presidente degli Stati Uniti, sino al 2017.

E’considerato esponente dell’ala moderata dei Democratici.

 

 

Coronavirus, quale influenza sulle elezioni USA?

2 importanti fatti che sono destinati ad influenzare in qualche modo le prossime elezioni sono:

  • Proteste contro la disuguaglianza razziale ed etnica, con particolare coinvolgimento del movimento Black Lives Matter.
  • La gestione discutibile e l’impatto del coronavirus negli Stati Uniti.

Partiamo da quest’ultimo: al 21 giugno 2020, gli Stati Uniti riportano circa 2.3 milioni di casi di Covid-19 e 122.000 morti circa. Si tratta quasi di 7.000 casi ogni 1 milione di abitanti (per un confronto: in Italia lo stesso giorno il dato è di 3.900 circa casi ogni milione di abitanti). Sono dei dati molto importanti che riflettono il fatto che solo qualche stato ha deciso di implementare un lockdown rigoroso in modo da ridurre i contagi e che la maggior parte degli stati ha adottato una politica “soft” con casi ancora in aumento.

Cosa c’entra tutto questo con le elezioni? Ovviamente i democratici stanno usando questi numeri per attaccare il Presidente per “aver causato migliaia di vittime con il suo negazionismo”. I democratici contestano al Presidente anche il fatto di non adottare comportamenti adeguati: indossa raramente la mascherina e continua a stringere mani, comportamenti che come sappiamo rischiano di aumentare la diffusione del coronavirus. Il Presidente ha anche deciso di riprendere i suoi comizi, senza obbligo di mascherina per il pubblico, fatto che gli scienziati reputano pericoloso.

Vedremo nelle prossime settimane quale effetto avrà, se ne avrà, questa pandemia sulle elezioni.

Il movimento Black Lives Matter influenzerà le elezioni?

Evento che avrà sicuramente un’influenza sulle elezioni sono sicuramente le proteste che dal 25 maggio scuotono gli States. Tutto è partito da Minneapolis, Minnesota, dopo che un uomo afroamericano, George Floyd, è stato ucciso da un agente di polizia. Questo avvenimento ha scatenato le prime proteste contro la brutalità della Polizia ma, ben presto, si sono trasformate in un movimento di protesta contro quel razzismo sistemico che infesta gli Stati Uniti da sempre.

Il Presidente Trump non ha mai usato toni conciliatori nei confronti dei manifestanti, arrivando anche ad invocare l’intervento dell’esercito contro i civili. Immediata è stata la risposta delle più alte cariche militari: non useremo mai l’esercito contro i civili. In questo modo non ha fatto altro che creare uno strappo nella società americana, tra i pro-manifestazioni e gli anti-manifestazioni, il contrario di ciò che dovrebbe fare un Presidente in un momento di crisi: ovvero unire.

Dallo schieramento democratico invece c’è grande sostegno alla comunità afroamericana nelle manifestazioni e nei confronti del movimento BLM. Il candidato Joe Biden si è unito anche con un gruppo di manifestanti a Wilmington (Delaware). Biden ha garantito loro che se eletto farà di tutto per assicurare giustizia ed uguaglianza per tutti gli americani.

Gli ultimi sondaggi cosa dicono? A livello nazionale indicano un vantaggio medio per Joe Biden tra gli 8 e i 10 punti. Ma i voti a livello nazionale non contano: il sistema elettorale americano è federale e si basa sui voti che ogni singolo stato dà a uno dei candidati. Nel prossimo articolo parlerò proprio del sistema elettorale americano, con tutti i sondaggi aggiornati, per aiutare a comprendere questo sistema unico nel suo genere.

 

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