Dossier “ODESSA”

Una parte del Novecento dove le vittime sono state uccise per due volte.

A seguito dello sbarco Alleato in Normandia, operazione “Overlord”, consapevoli della probabile disfatta finale del Terzo Reich, molti gerarchi cominciarono a stabilire contatti con le più alte sfere del Vaticano, del governo di Juan Peron e dei servizi segreti sia americani sia inglesi. Di fronte all’avanzare del comunismo in Europa, entrambi ritennero di potersi servire degli ormai ex nemici quali potenziali strumenti di spionaggio e di destabilizzazione. Per quanto riguarda il colonnello Juan Peron, egli voleva trasformare l’Argentina da paese agricolo e arretrato a paese industrializzato e moderno grazie al sapere degli scienziati tedeschi. Grazie al genio tecnologico tedesco, si adoperò dunque per accogliere in patria i migliori tecnici e, soprattutto, la “creatività” del sapere tedesco in rotta dall’Europa.

È qui, alla Maison Rouge di Strasburgo (nella Francia occupata) che, all’ insaputa del Fuhrer Adolf Hilter e del Reichfuhrer delle SS Heinrich Himmler (gli unici che credevano ancora nella vittoria finale), 77 uomini rappresentanti il potere assoluto del reich si riunirono per iniziare a discutere su come salvare se stessi e il proprio ingente patrimonio. Tra i quali come il numero due della gerarchia nazista, Martin Bormann, il ministro degli armamenti, Albert Speer, oltre ai grandi industriali che nel 1933 si erano schierarti con il sogno di Hilter, ora erano i primi a prendere le distanze, perfettamente consapevoli che la guerra fosse ormai perduta. Gli imprenditori avrebbero finanziato, con l’oro e i beni sequestrati durante il periodo della barbarie, la fuga dei gerarchi i quali avrebbero custodito e gestito i capitali trasferiti all’estero, naturalmente considerando le situazioni politiche dei paesi prescelti.
Furono delineati tre itinerari: il primo partiva da Monaco, si collegava a Salisburgo e approdava a Madrid; gli altri due partivano da Monaco e attraverso il Tirolo, giungevano a Genova, dove i gerarchi potevano imbarcarsi e raggiungere il Medio Oriente oppure la terra prescelta, l’Argentina. Questa tratta fu definita “ratline” (tradotto, la via dei topi). ODESSA cominciò ad operare a partire dal 1946, quando la maggior parte delle alte sfere del regime si trovava già nei campi di prigionia o in carcere.
Numerose persone che hanno commesso crimini di guerra utilizzarono questa rete per approdare in una nuova terra, rinnegare ciò che hanno commesso e farsi una nuova vita. Possiamo ricordare: Klaus Barbie (soprannominato, “il macellaio di Lione), Adolf Eichmann la mente della “soluzione finale”, Josef Mengele “il dottor Morte” o “l’angelo della morte di Auschwitz”, Erich Priebke il boia delle fosse Ardeatine.

Tutto questo è ODESSA, acronimo di “Organisation Der Ehemaligen SS- Angehorigen” (Organizzazione degli ex membri delle SS).

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