Cube

Cube – Il cubo (Cube) è un film del 1997, di genere fantascientifico, diretto da Vincenzo Natali. Questo è il primo lungometraggio del regista che diviene un successo in tutto il mondo, soprattutto in Giappone e in Francia. Il film ha poi avuto un sequel dal titolo Il cubo 2-Hypercube diretto da Andrzej Sekula; e un prequel chiamato Cube Zero diretto da Ernie Barbarash.
Negli anni The Cube è diventato un piccolo cult guadagnando un buon seguito di fan, attratti dalla sua struttura e dai colpi di scena.

Il poster del film Cube

Trama

I personaggi di The Cube sono sei, esattamente come le facce del cubo. Quentin (il poliziotto), Holloway (una dottoressa), Worth (un architetto), Leaven (una studentessa di matematica) e Kazan (un ragazzo autistico con notevole abilità nei calcoli). In comune hanno il fatto di essere stati rinchiusi in un cubo labirintico dal quale devono uscire. Provati dal terrore, i sei iniziano a sfogare la propria aggressività uno contro l’altro… Chi sopravviverà?

Il film come metafora della vita

The Cube, a differenza di altri film, è stato realizzato con un budget misero basandosi di più sulla semplicità. Il vero punto forte del film è proprio il cubo. Per la realizzazione della pellicola è stato costruito un cubo da 6 facce, grande 14×14 piedi, e un cubo dalla stessa dimensione ma con solo 3 facce.
Una cosa importante del film è proprio il numero sei come il numero dei personaggi e le facce del cubo. Gli effetti speciali sono veramente ottimi e la regia molto semplice e nel contempo geniale.

La cosa che si deve assolutamente dire per questo film è che è una metafora della vita. La vita all’interno del cubo risulta molto più vera con i personaggi che mostrano quello che veramente sono. Le maschere vengono tolte e così i personaggi subiscono un cambiamento totale. Tutti si trasformano subendo un cambiamento profondo, in un certo senso bello. Un’altra cosa interessante del film è il fatto che il cubo ha delle leggi ben precise che devono essere rispettate, così come il mondo esterno. È per questo che il personaggio di Worth, una volta raggiunto l’esterno, capisce che anche uscendo non cambierebbe niente, ma finirebbe al interno di una prigione molto più grande.

Curiosità

  • È composto da attori poco noti. Per la sua natura di piccolo film indipendente, il film non ha potuto permettersi l’utilizzo di attori di richiamo, ma si è avvalso di alcuni interpreti divenuti poi celebri in seguito al film. Tra questi si hanno Maurice Dean Wint, Nicole de Boer, David Hewlett Wayne Robson.
  • Ha ricevuto critiche generalmente positive. Sull’aggregatore statunitense di recensioni Rotten Tomatoes, il film riporta una percentuale di gradimento dei critici del 63%. Questi lodano in particolare la sceneggiatura e la messa in scena, funzionali alla tensione del film. Più alto è invece la percentuale di gradimento da parte degli spettatori, stabilita al 76%.
  • Il cast ha odiato una sequenza in particolare. Gli attori del film hanno dichiarato di aver particolarmente gradito la sequenza girata nella stanza di colore bianco, mentre quella meno apprezzata è stata quella nella stanza di color rosso, sia per la difficoltà che richiese per le riprese quanto per la sua natura particolarmente violenta.
  • Inizialmente il regista programmò le riprese secondo un ordine cronologico, ma tuttavia costretto ad abbandonare tale idea per via della difficoltà riscontrata nel funzionamento delle porte dei cubi.

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