La pandemia causata dal nuovo coronavirus è certamente il tema del momento, e in un certo modo anche il mondo politico ha dovuto adattarsi. Infatti sia nel nostro paese che all’estero i temi e i tempi della politica sono stati radicalmente cambiati. Prima di procedere vorrei ricordare alcune importanti cose:
Lavati spesso le mani, con acqua e sapone oppure con un gel a base alcolica
Evita di uscire di casa se non strettamente necessario, quando sei fuori casa mantieni la distanza interpersonale di 1 metro
Quando starnutisci o tossisci copri bocca e naso con un fazzoletto monouso oppure usando la piega del gomito
Se manifesti sintomi simili all’influenza, non recarti al Pronto Soccorso o negli studi medici ma chiama il 112 oppure i numeri verdi predisposti dalla tua Regione
E’ molto importante, per vincere la guerra contro il nuovo corona virus, che tutti noi rispettiamo queste regole per abbattere al massimo le possibilità di contagio. Ora possiamo procedere al nostro articolo di questa settimana: come il coronavirus ha “influenzato” i modi e i tempi della politica.
Spariti gli attriti Governo – Italia Viva
Complice lo stato d’emergenza sanitaria, sono sparite le critiche e gli attriti nel Governo. Infatti, fino al 21 febbraio, teneva banco la disputa tra Italia Viva contro M5s e PD. Il grande problema era e continua a essere la Riforma Bonafede, della quale abbiamo già parlato, che vedeva l’opposizione dei Renziani contro la riforma della giustizia targata 5 stelle. Addirittura le più informate delle cosiddette fonti di Governo parlavano di una imminente crisi di Governo e voto anticipato nel 2021. Ovviamente ora sarebbe da irresponsabili far cadere un Governo in stato di emergenza per questioni politiche, ammesso che ce sia mai stata l’idea.
Rinvio delle regionali di Maggio e del Referendum costituzionale
Nel mio precedente articolo inerente al Referendum costituzionale, vi ho comunicato che si sarebbe votato il 29 marzo. Ovviamente al momento della redazione dell’articolo non si sapeva che vi era l’intenzione di rinviarlo a nuova data e mi sembra doveroso comunicarvi che, no, il 29 marzo non ci sarà alcuna votazione. Infatti il Consiglio dei Ministri dovrebbe rinviare il referendum in una data tra il 19 settembre e il 22 novembre. L’emergenza coronavirus non risparmia neanche le elezioni regionali: dovrebbero essere rinviate in una data tra il 15 ottobre e il 15 dicembre anzichè essere tenute regolarmente il 31 maggio.
Nessun rinvio per le comunali in Francia
Il 15 marzo si sono tenute le elezioni municipali in Francia, nonostante il Governo di Edouard Philippe abbia dichiarato l’emergenza sanitaria anche nel paese transalpino. Queste elezioni sono state molto importanti: votava un larghissimo numero di comuni tra cui anche Parigi, Le Havre, Bourdaux e Marsiglia – solo per citarne alcuni. Il dato clamoroso è che queste sono state le elezioni municipali in assoluto meno partecipate dal 1983. Le cause di questo astensionismo di massa, secondo un sondaggio transaplino, è da attribuirsi alla paura dei Francesi di contagiarsi con il coronavirus. Al momento della scrittura di questo articolo non sono noti i risultati elettorali. Essi verranno riportati in un articolo successivo.
Un nuovo governo in Israele?
Nello Stato di Israele si è votato ad inizio Marzo per la terza volta consecutiva, dopo che per 2 volte sono fallite le consultazioni per la formazione di un nuovo Governo. La causa di questo blocco politico è da attribuirsi al fatto che le 2 coalizioni maggiori ottengono pressochè lo stesso numero di voti, essendo il sistema politico Israeliano un sistema proporzionale. Nonostante ciò il Presidente israeliano, Reuven Rivlin, ha deciso di conferire l’incarico di Primo Ministro a Benny Gantz. Gantz attualmente godrebbe di una maggioranza molto risicata: 61 deputati su 120. Se Gantz, leader del partito “Blu e Bianco”, dovesse diventare il nuovo capo del Governo Israeliano, si porrebbe fine al dominio politico di Benjamin Netanyahu che è l’attuale Primo Ministro. Netanyahu è attualmente sotto indagine per corruzione e in attesa di processo che, anch’esso per l’emergenza virus è stato rinviato di 2 mesi.
La “Town Hall” virtuale di Joe Biden – USA
Concludiamo il nostro viaggio negli USA, in piena campagna elettorale per le primarie. Joe Biden, candidato democratico alla Presidenza, ha deciso di fare delle “Town Hall” virtuali. Vi chiederete: cos’è una Town Hall? Una Town Hall è un evento che un candidato politico organizza in una città nella quale un gruppo di cittadini può porre le proprie domande e sottoporre anche delle proposte al candidato. Visto che tutte le indicazioni per combattere il virus indicano di evitare luoghi pubblici affollati, Biden ha deciso di organizzare una Town Hall virtuale – dove le persone gli sottoponevano domande e proposte online. Questo esperimento non ha funzionato molto bene poichè il collegamento era instabile e qualche quotidiano USA ha bollato questa iniziativa come un nightmare (incubo).
Infine, qualche stato americano, ha deciso di posporre le primarie di qualche mese, sempre una decisione legata alle preoccupazioni di contagio e diffusione del coronavirus.