All’interno de Le Metamorfosi, un romanzo della letteratura latina, vengono riportate varie novelle ed episodi della mitologia greca. Qualche esempio lampante sono: il mito di Amore e Psiche e il mito di Aracne.
In particolare, all’interno del romanzo troviamo anche la leggenda di Apollo e Dafne. Questo mito è stato ripreso innumerevoli volte nella letteratura, difatti pare avere diverse versioni. Ma è stato ripreso e raccontato anche nel mondo e nella storia dell’arte.
Scopriamo insieme le varie opere che raffigurano questa leggenda, e le sue origini.
Il mito di Apollo e Daphne: le origini della leggenda
La storia di Apollo e Daphne inizia con un dibattito tra due note divinità. Ovvero il Dio dell’Amore Cupido e il Dio del Sole Apollo.
Apollo riesce a uccidere il temuto serpente Pitone, grazie alla sua infallibile mira e con le sue frecce. Decide poi di raggiungere Cupido per vantarsi della sua grande impresa. Nel raccontare la vicenda, Apollo deride il Dio dell’amore, chiedendogli di quali imprese gloriose potesse invece vantare lui. In risposta Cupido, irato e colpito dalla gelosia, giura vendetta nei suoi confronti e prepara le sue frecce.
Le frecce in questione sono due: una d’oro, dal potere di far innamorare perdutamente le persone colpite. L’altra invece di piombo, e al contrario aveva il potere di respingere l’amore ricevuto.
Cupido decide di vendicarsi
Cupido indirizza e colpisce con la freccia dorata il Dio Apollo, con l’intenzione di farlo innamorare perdutamente. Con la seconda freccia, quella dell’odio, punta ad una donna.
Ella è Daphne: una bellissima ninfa, figlia del fiume Peneo e della madre terra Gea.
Il risultato ovviamente fu inevitabile. Il Dio Apollo si innamorò perdutamente della bellissima ninfa Daphne, che al contrario, ignorava le sue continue attenzioni e dichiarazioni. La donna era un amante della sua stessa libertà, e non aveva alcuna intenzione di sottostare al volere e al desiderio di Apollo.
Un giorno, mentre si aggira per i boschi, il Dio Apollo incontra Daphne e la insegue senza fermarsi. La ninfa fugge via tra le sterpaglie, graffiandosi e strappando le vesti indossate, mentre il Dio continua a gridare il suo amore e chiedendole di fermarsi.
I suoi tentativi di fermarla non servirono a nulla, bensì, continuarono a spaventare la ragazza.
Quest’ultima poco prima di essere raggiunta da Apollo, prende una drastica decisione. Invoca l’aiuto del padre Peneo e della madre Gea affinché la sua forma, che è la causa principale del suo tormento, venga tramutata completamente in qualcos altro.
Le due divinità acconsentono ai suoi desideri, e la aiutano a terminare la stancante fuga.
Improvvisamente il corpo della ragazza si ferma; le sue gambe diventano pesanti, il suo corpo inizia a irrigidirsi e si indirizza verso l’alto. Le braccia della ragazza si allungano verso il cielo, e dalle dita delle sue mani iniziano a nascere delle foglie verdi.
Daphne viene tramutata e ad Apollo resta il dolore
In pochi istanti, la bellissima ninfa si tramuta completamente in un albero di alloro.
Non a caso infatti, il nome Daphne in greco antico significa:‘’alloro’’.
Apollo comunque la raggiunge e poco prima della trasmutazione, riesce appena a rubarle un bacio. Abbraccia il tronco della pianta, disperato e colmo di dolore, e giura che da quel momento il lauro sarebbe stata la sua pianta sacra.
Rispettò la sua promessa: infatti la comune corona che Apollo porta al capo, è fatta di foglie di alloro.
Il mito di Apollo e Daphne nell’arte
La storia di Apollo e Daphne non finisce nei migliori dei modi, ma è stata una leggenda molto forte e ascoltata nei secoli.
In particolare le opere d’arte che raffigurano questo mito nel momento cruciale, sono innumerevoli. Quella più famosa è sicuramente la bellissima scultura in marmo dell’artista Gian Lorenzo Bernini, che realizza l’opera tra gli anni 1622-1625.
Attualmente, ritroviamo quest’opera nella Galleria Borghese di Roma.
In più, abbiamo l’opera d’arte di John William Waterhouse: ‘’Apollo e Daphne ’’, dipinto a olio su tela realizzato nel 1908.
Ancora abbiamo ‘’Apollo e Daphne ’’ di Giambattista Tiepolo, un dipinto realizzato tra il 1743-44 e conservato attualmente nel Museo del Louvre di Parigi.
Tutte le opere elencate, raffigurano il momento più importante del mito. Quello della trasmutazione del corpo della ninfa in un albero, mentre Apollo riesce a raggiungerla.