“A padre avaro figliuol prodigo”

Un bambino di pochi anni, sette per esempio, poche cose sa fare in perfetta autonomia: scegliere i gusti del gelato che vuole, scegliere la squadra di calcio per cui tifare, scegliere su qualche fianco dormire e poco altro.

Ma negli Stati Uniti esistono leggi che consentono ad un bambino di sette anni, James che abita nel Texas, di decidere se essere maschio, come biologicamente già è, o femmina. Lo sa, ha i mezzi per discernere, ha l’equilibrio e l’esperienza per deciderlo, sa scegliere da quali professionisti andare per confortare o meno questa sua decisione. Sua madre gli dà ragione e già lo chiama Luna. Il padre invece chiede che la decisione, che comporta che il figlio si sottoponga alla somministrazione di castranti chimici  e contemporaneamente pure a quella di estrogeni, sia prorogata a quando il figlio avrà una maggiore età. Tipo quella per guidare una macchina o per votare.

Undici giudici su dodici hanno condannato il padre: non potrà interferire, dovrà chiamare James col nome di Luna e dovrà sottoporsi ad un corso di rieducazione, dove gli faranno capire finalmente che il figlio di sette anni ha una capacità decisionale più sviluppata della sua.

Ps: “corso di rieducazione”…non mi ricordo dove l’ho già sentita…

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